Jurcuta, donna d’acciaio. A Torino il 3° posto è suo

Podismo Medaglia di bronzo per l’atleta rumena, da anni residente a Ravenna nella 24 Ore da 152 km ospitata dalla città sabauda. "Soddisfazione incredibile".

di UGO BENTIVOGLI
14 marzo 2025
Daniela Jurcuta allo stadio Olimpico di Atene dopo la maratona

Daniela Jurcuta allo stadio Olimpico di Atene dopo la maratona

La corsa le è entrata nel sangue, anche se è relativamente poco che si dedica a maratone e corse di lunga durata. Daniela Jurcuta, origini rumene ma dal 2002 in Italia ha ottenuto un risultato che ha quasi del clamoroso: si è piazzata terza assoluta – lei è over50 – tra le donne nella 24 Ore di Torino, una massacrante gara nella quale si correva per un giorno intero su un circuito di poco più di 1 chilometro. Chi passava più volte davanti al traguardo nelle 24 ore vinceva: ebbene la Jurcuta, oggi tesserata per il Gs Lamone, ha percorso la bellezza di 150 giri per un totale di 152,784 chilometri staccata di 5 giri dalla seconda in classifica Ilaria Balletta e di 14 dalla vincitrice, Michela Ruzza del Gs Interforze di Torino, nessuna delle due atlete over. "Avevo già corso la 100 chilometri del Passatore – racconta la stessa Jurcuta – ma quella è una gara in linea, si parte e si arriva come in una maratona tradizionale, soltanto più lunga. Invece a Torino serviva anche grande concentrazione e voglia di arrivare perché girare in un circuito così piccolo è un po’ destabilizzante ed è veramente solo questione di testa: ovviamente le gambe devono girare come si deve ma mi sono sempre sentita bene, tanto che una settimana dopo ho corso la maratona di Brescia. Comunque faceva molto freddo, ho perso un po’ di tempo perché avevo deciso di idratarmi ogni ora ma con l’acqua non con il gel che si usa direttamente continuando a correre. Però è stata una grande emozione quando hanno chiamato il mio nome per salire sul podio assoluto". Daniela Jurcuta è diventata una vera stakanovista della fatica, trovando la sua vera vocazione sportiva in seguito ad un incidente, neppure troppo piacevole.

"Nel 2018 seguivo mio figlio che correva in bici e sono caduta rovinosamente, procurandomi anche un trauma cranico. Una volta ristabilita ho deciso di tenermi in forma correndo a piedi, ma quasi per scherzo: così ho passato quella prima estate, belle giornate e i primi passi nella corsa, anche se solo amatoriale. La prima volta è stata alla non competitiva di 10 km abbinata alla Maratona di Ravenna assieme alla Podistica Alfonsinese, la prima società per la quale mi sono tesserata, io che abito a Sant’Alberto. Sono stata con loro per cinque anni poi sono passata al Gs Lamone e mi trovo benissimo". Oramai ha al suo attivo un curriculum di tutto rispetto. "Nel 2022 ho partecipato alla 100 Chilometri del Passatore, e due anni fa alla Maratona di New York: mi ero posta l’obiettivo di concluderla in tre ore e 50’ e ci sono riuscita, con mia grande soddisfazione". Arrivata nella Penisola per amore del marito italiano, purtroppo è rimasta vedova una decina di anni fa: "Nel mio paese ero un’infermiera pediatrica e ora mi piacerebbe tornare a fare il mio lavoro".

Ugo Bentivogli

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