La sfida estrema di Colli. Il sogno a settemila metri

Il 55enne atleta vigevanese proverà a scalare cinque vette asiatiche "Un tempo era territorio sovietico, l’impresa valeva la più alta onorificenza russa".

di UMBERTO ZANICHELLI
14 luglio 2024

La sfida estrema di Colli. Il sogno a settemila metri

Sarà la sua ultima grande sfida con la montagna. Un richiamo che per Luca Colli, 55 anni, personal trainer vigevanese e alpinista estremo, ha qualche cosa di irresistibile. Sono passati cinque anni da quando ha completato un’impresa della quale solo pochissimi alpinisti al mondo possono vantarsi, aver scalato in velocità e senza ossigeno le vette più alte di ciascun continente, un risultato con ha collocato lo skyrunner ducale nel gotha dell’alpinismo mondiale ed ecco che è pronta una nuova impresa.

Da qualche giorno Colli è partito alla volta del Kirghizistan, ex-repubblica sovietica sulla Via della Seta, dove scalerà il Lenin Peak a quota 7.134 metri. Sarà il passo d’avvio dell’impresa che comprende la scalata dei cinque giganti sopra i 7 mila metri che si trovano tra il Kirghizistan ed il Tajikistan. "Un tempo questo era territorio dell’Unione Sovietica – racconta Colla – e a chi riusciva nell’impresa di scalarli tutti veniva conferita lo Snow Leopard, la più alta onorificenza russa. Da quando non esiste più il colosso sovietico il riconoscimento viene assegnato dalle Repubbliche ex-sovietiche ma il suo valore è rimasto intatto".

Il progetto frullava nelle mente di Colli da tempo, addirittura pochi mesi dopo aver scalato l’Everest a conclusione della rincorsa alle vette continentali, aveva paventato la possibilità che quella non fosse la sua ultima sfida contro i giganti di pietra. "Questo nuovo progetto – rivela il cinquantacinquenne alpinista vigevanese – si snoderà su un periodo compreso tra i 3 ed i 5 anni e con questo chiuderò la mia carriera con le grandi altezze".

In Italia solo un alpinista è riuscito nell’impresa: si tratta di Carlo Alberto Cimenti, purtroppo morto nella primavera del 2021 pochi giorni prima del suo 46° compleanno, travolto da una valanga con l’amico Patrick Negro, mentre sciava in Alta Val di Susa, nella zona di Sestriere, in un canalone di Cima del Bosco lungo il versante che si apre sulla Valle Argentera. "Di fatto quel titolo è vacante – aggiunge Colli – e quindi ho deciso di provarci". Con lo Snow Leopard Colli, che è anche guida alpina, metterà il sigillo ad una carriera straordinaria tra le montagne più alte e insidiose del pianeta. Intanto ha ricevuto la Paul Harris Fellowship che è la più alta onorificenza mondiale conferita dal Roray del quale è diventato Ambassador International per la campagna “Endpolio“ che mira a cancellare la poliomielite dal mondo. "Le mie spedizioni saranno ad impatto zero – ci tiene a sottolineare ancora Luca Colli – e questo grazie alla collaborazione che ho avviato con una start-up di Padova che calcola le emissioni di Co2 delle mie spedizioni e le compensa programmando una attività di piantumazione nelle foreste che sono state distrutte qualche anno fa dal vento".

La Snow Leopard, istituita nel 1967, comprende il Picco Ismail Samani (ex Picco del Comunismo), il Picco Korženevskaja, il Picco Ibn Sina (ex Picco Lenin), il Picco Ženiš Cokusu (o Pic Pobeda) e il Khan Tengri e ad oggi nel mondo è stato ottenuto da oltre 600 scalatori tra i quali 31 donne.

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