Morri: "Rugby, bellezza e forza al femminile"

Il video In occasione della gara degli azzurri contro il Galles, all’Olimpico, sarà proiettato un filmato ideato dalla bolognese Erika

di Redazione Sport
3 febbraio 2025
Il video In occasione della gara degli azzurri contro il Galles, all’Olimpico, sarà proiettato un filmato ideato dalla bolognese Erika

Il video In occasione della gara degli azzurri contro il Galles, all’Olimpico, sarà proiettato un filmato ideato dalla bolognese Erika

Sabato a Roma la prima partita casalinga del 6 Nazioni con il Galles. Sullo schermo dell’Olimpico di Roma un qualcosa di legato alle Due Torri. Di che cosa si tratta? Del video federale che promuove il settore femminile. "La bellezza della forza: rugby empowerment per la vita", che racconta questa disciplina come cultura mentale, un progetto ideato da Erika Morri.

Il video accattivante – un progetto che lega i monumenti del territorio con le donne forti della città – è stato girato a Palazzo Madama (quello della prima capitale d’Italia, Torino) e mescola l’arte, il pallone ovale, con il mondo femminile che ha lasciato un segno nel quotidiano.

"Si chiama la bellezza della forza – racconta Erika –, perché abbiamo collegato donne di rugby e di ambiti differenti, parlando di attitudine mentale. Ricercatrici, donne della storia, imprenditrici. Perché non parliamo di bellezza fisica. Il punto di partenza è la bellezza della forza mentale che ci serve ogni giorno e che lo sport contribuisce ad allenare".

Gli eventi come il 6 Nazioni, oltre a essere momenti di aggregazione, sono una grande spinta per visitare città, scoprire monumenti, unire culture.

"Il rugby – prosegue Morri – è l unico sport che si sviluppa in tre tempi: due di gioco e uno di festa dove la squadra di casa ospita quella che viene da fuori. Coerentemente, allo stadio non ci sono aree per la tifoseria ospite, comperi il biglietti, applaudi il bel gioco e fai festa a fine partita".

Erika nel rugby c’è da una vita la. Ex azzurra, ha preso parte a due coppe del mondo e sette europei. In totale 12 anni in Nazionale su 21 giocati. Oggi fa parte del consiglio federale, secondo mandato, con delega al femminile e rappresenta l’Italia nella federazione mondiale di World Rugby. Vive lo sport come strumento di socializzazione e innovazione e ne sostiene l’importanza oltre la competizione. "Spesso nel quotidiano consideriamo il corpo come un involucro staccato dalla mente, ed invece siamo un tutt’uno integrato. Il corpo può influenzare la mente in maniera importante sia nella considerazione di noi stessi che degli altri".

Erika si occupa di questi temi nella quotidianità come formatrice. Ha insegnato all’Università di Padova. "Il corso si chiama Le soft skills prendono corpo e oltre che in azienda, uso il rugby come strumento di apprendimento per comprendere meglio le emozioni, anche a scuola". Non si ferma mai, Erika. "La Comunità Europea riconosce otto competenze da raggiungere nel mondo scolastico e idealmente dalla cittadinanza europea. Vorremmo proporre la nona: la nona competenza motoria. Perché lo sport allenando il corpo e la mente alla fatica, alle sfide che il campo ci presenta e agli imprevisti che si affrontano, ci prepara a essere più reattivi. Da noi si dice che i rimbalzi del pallone (essendo ovale non prevedibili), sono come la vita. Non sai mai come rimbalza. E ti devi adattare".

La chiosa? "Lo sport è cultura", chiude Erika.

a. gal.

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