Pallamano serie A Gold. La Macagi fa il pieno
I cingolani sconfiggono il Secchia Rubiera e centrano una vittoria importante. I locali, che dominano la prima frazione, controllano a fatica la reazione ospite.

Pallamano serie A Gold. La Macagi fa il pieno
MACAGI
31
SECCHIA RUBIERA
29
MACAGI : Mihail, Albanesi, Santamarianova, D’Agostino, Ciattaglia 3, Shehabeldin 6, Ottobri, Mangoni 4, Bordoni, Latini, Strappini 3, D’Benedetto 7, Rossetti 1, Compagnucci, Gigli, Codina Vivanco 7. All.: Palazzi.
SECCHIA RUBIERA: Voliuvach, Meletti, Bartoli D. 1, Benci, Bortolotti, Neghavialhosseini 2, Oleari 3, Kasa 4, Bartoli R. 4, Beorlegui 3, Giovanardi, Moreno De La Santa 8, Bonassi, Canelli, Boni, Ceccarini 4. All.: Fusina.
Arbitri: Bassan e Bernardelle di Vicenza.
Battendo 31-29 il Secchia Rubiera, la Macagi Cingoli rispetta l’obbligo imposto dall’esigenza di vincere, ma involve l’estasi del primo tempo al tormento di un finale vietato ai deboli di cuore. Dunque, una gara dai due volti: Macagi scintillante per mezz’ora, dinamica e sollecita nei ripiegamenti, disposta con una difesa a fisarmonica, concentrata e volitiva nelle finalizzazioni. Il Secchia manovra in velocità, punge assai però ferisce poco. Il reciproco avvìo furente vede risolutore l’egiziano Mohamed Shelabeldin (foto) che timbrerà l’ultimo sigillo di fase 1 conclusa 21-13 per la Macagi che, toccata al 6’ (3-3) va in fuga al 7’ (4-3) e sembra irraggiungibile, tant’è che al 22’ è a +8, costringendo gli avversari a un’affannata rincorsa. Ma nella ripresa il Secchia suona un’altra musica: Shelabeldin è stretto nella morsa di una marcatura a uomo che ne limita il rendimento, la Macagi evidenzia qualche pausa, la sua supremazia viene gradualmente scheggiata. Il calo inizia dal 25-19 del 14’, il Secchia diventa più insidioso e concreto per quanto la Macagi è appannata: 27-24 al 23’, poi 27-26 al 25’ e addirittura 27-27 al 26’. Macagi in sofferenza, Secchia graffiante. E i titoli di coda scorrono sul 29-28 al 29’ per fissarsi sul verdetto dopo il 30-29 a 50“ dal calar del sipario.
Gianfilippo Centanni
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