Raspadori "I miei sogni adesso sono d’oro"
Sollevamento pesi Ha vinto i Mondiali Master in Polonia: "Sono rimasti tutti a bocca aperta, mi sono allenato con grande impegno"
di Mattia Grandi
Effetto sorpresa. E’ stata questa, oltre all’invidiabile condizione fisica e alla maniacale tabella di allenamento degli ultimi tempi, la carta vincente dell’imolese Matteo Raspadori per centrare l’alloro iridato ai Mondiali Master di sollevamento pesi. Un capolavoro materializzato a Wieliczka, in Polonia, nella categoria 67 chili riservata agli over 45. Raspadori, classe 1978, ha messo tutti in riga con il punteggio totale di 190 chili (84 allo strappo e 106 allo slancio). Cinque in più del secondo, un abisso.
Raspadori, la medaglia più importante alla sua prima gara internazionale.
"Già, sono rimasti tutti a bocca aperta. Mi ero imposto di centrare la conquista del podio e mi sono allenato con grande impegno. Un’affermazione significativa in casa dell’agguerrita Polonia".
Perché non aveva mai puntato alla ribalta iridata fino a ora? "Per mancanza di tempo. Tra i ruoli di tecnico e presidente dell’associazione Sport Garage Imola e il timone del consiglio regionale della Federazione Italiana Pesistica ne resta poco".
Nella vita lei è un agricoltore. "Paradossalmente l’attuale periodo critico del comparto agricolo mi ha aperto dei varchi di tempo insperati rispetto al passato. Due o tre sessioni di allenamento giornaliere. Tutti i momenti liberi li ho trascorsi in palestra. Nessuno sospettava niente poi i miei più stretti collaboratori hanno fiutato qualcosa".
Inevitabile con la qualificazione al mondiale centrata a Pomezia nello scorso novembre.
"Arrivai primo anche lì tra lo stupore generale".
Il momento più difficile?
"Mantenere il mio peso corporeo nella fascia 61-67 chili. Dura adattarsi al clima e all’alimentazione durante la trasferta polacca. Ritmi alti di allenamento e sauna mi hanno aiutato. Utile anche la crioterapia per combattere i crampi e rafforzare le mani".
In pedana ha dimostrato grande tenuta mentale.
"La testa è una componente fondamentale della nostra disciplina. Per uno slancista come me essere davanti a tutti nello strappo è stata la svolta. Da lì ho scaricato la pressione del risultato sugli avversari".
Emozionato?
"L’inno d’Italia sul gradino più alto del podio lo conserverò per sempre nel cuore. Come dico ai ragazzi in palestra, bisogna credere sempre nei propri sogni. Nel 2024, se starò bene fisicamente, difenderò il titolo".
Intanto prosegue il suo lavoro allo Sport Garage.
"Con una trentina di atleti agonisti. Si parte dai 7-8 anni in su. Anche le scuole, adesso, ci aprono le porte per fare attività promozionale. La pesistica, se ben dosata e seguita da tecnici preparati, è un toccasana per la crescita e lo sviluppo neuro-muscolare del giovane con ottimi riflessi in età adulta".
Un movimento in salute anche in regione.
"Ottantacinque società affiliate e 350 tecnici. Numeri importanti. Ascesa del settore giovanile, formativo, delle quote rosa e degli over 65. L’avvento del consiglio federale regionale è stato determinante. La nostra è una specialità propedeutica anche nella preparazione atletica di altri sport".
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