Sabri Bedzeti: dalla tragedia alla rinascita nel basket in carrozzina
Dopo un incidente, Sabri Bedzeti trova nuova vita nel basket in carrozzina, diventando capitano e ispirazione per molti.

Il 30enne Sabri Bedzeti, punto di forza della Santo Stefano, assieme al suo coach Roberto Ceriscioli dopo la vittoria di una manifestazione di basket in carrozzina
A 15 anni la vita del 30enne cingolano di Sabri Bedzeti cambia per sempre: un incidente d’auto gli costa l’amputazione di una gamba. "Prima correvo, giocavo con gli amici, poi tutto è cambiato. Mi vergognavo a uscire, non volevo neanche accompagnare mia madre a fare la spesa". Il percorso di rinascita comincia all’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza, dove il manager Gianfranco Poggi gli propone di provare il basket in carrozzina. "All’inizio ero molto timido e titubante, ma mia madre fu entusiasta: “Vai, prova“, mi disse. E così ho iniziato nel 2011". I primi tre anni non sono stati semplici. "Non giocavo. Dovevo imparare a usare la carrozzina da basket, che è molto diversa da quella classica: più leggera, con ruote inclinate, fatta per il contatto e la velocità. Guardavo gli altri giocare e il fatto di non esserne subito capace mi turbava. Ma ho tenuto duro". Con il tempo, arrivano le partite, le trasferte, tante sfide. "La squadra mi ha dato un senso di appartenenza. In dodici non sei più solo, non ti senti più “diverso“". Sabri oggi è capitano della squadra del Santo Stefano Sport di Porto Potenza e fa parte della Nazionale italiana. "Grazie allo sport ho ritrovato me stesso, fisicamente e mentalmente. Mi ha cambiato la testa". Padre di due figli, Sabri li ha chiamati Bryan e Jordan, in omaggio ai grandi del basket. "Una scelta naturale, il basket mi ha dato tutto". Ha fatto del suo percorso una missione: aiutare chi, come lui, si ritrova all’improvviso dover ricostruire la vita. "Una volta ho parlato con un ragazzo che aveva appena perso una gamba. Gli ho detto: “Fidati, non è finita. Puoi guidare, lavorare, avere una famiglia. È una vita piena a tutti gli effetti, solo con qualche difficoltà in più“". Oggi dedica tutto se stesso allo sport. "Per crescere devi focalizzarti su una cosa sola. E io ho scelto il basket". Con la squadra ha raggiunto il terzo posto in campionato. "Potevamo vincere tutto? Forse. Ma questa stagione è stata speciale. Siamo un gruppo giovane, ci divertiamo, c’è feeling. E questo, per me, vale più di una coppa".
f.c.
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