Spettacolo e mostra: la leggenda di Cavicchi. La notte del Comunale rivisitata a Pieve
Pugilato Giovedì i 70 anni dal match con il tedesco Neuhaus: a spingere Cesco c’erano settantamila persone allo stadio .
"Erano in settantamila", è la serata – giovedì – che il comune di Pieve di Cento dedica a uno dei suoi più illustri concittadini, Francesco Cavicchi, il pugile contadino. Difficile da capire o anche solo immaginare, per chi non ha vissuto quell’epoca e non ha sfogliato le pagine dei giornali ingiallite dal tempo. Ma il 26 giugno 1955, settant’anni fa, al Comunale di Bologna (non ancora Dall’Ara) si presentarono in settantamila. Sì, settantamila tifosi e appassionati di pugilato. E con un idolo riconosciuto: Cesco Cavicchi.
Era una Bologna rurale uscita faticosamente dal dopoguerra: allo stadio il match che valeva per il titolo europeo dei pesi massimi di pugilato. Il riferimento alla guerra è in qualche modo riconducibile a quegli anni. Perché a sfidare Cavicchi c’era il tedesco Heins Neuhaus, detentore del titolo. Non fu una guerra, ma un semplice match. Tanta gente al Comunale, però, non si era mai vista. Per questo, giovedì, in Piazza Andrea Costa, a Pieve, dalle 21,30 ci sarà una serata speciale. Una lettura spettacolo con Franco Cervellati, giornalista e scrittore nei panni del narratore e Alessandra Mostacci, pianista, ad accompagnare il tutto.
Una serata che Cervellati conta di ripetere all’ombra delle Due Torri, magari nella palestra della Sempre Avanti, dove Cavicchi aveva mosso i primi passi. Nato il 12 maggio 1928, Cavicchi ci ha lasciato il 22 agosto 2018, sempre nella sua Pieve, nella campagna dove si era ritirato, con la famiglia.
"Dopo aver intitolato a lui il centro sportivo – dice il sindaco di Pieve, Luca Borsari – e aver riallestito attorno alla sua figura una sala del ’Museo delle storie di Pieve’, il suo paese vuole continuare a restituire a ’Cesco’ tutto l’amore che lui aveva per il suo paese da cui non ha mai voluto allontanarsi".
"Un vero esempio umano e sportivo per la nostra comunità – aggiunge l’assessore allo sport di Pieve, Vittorio Taddia –. Grazie alla famiglia Cavicchi, in particolare ai figli e a Franco Cervellati per averci proposto questo spettacolo, un’iniziativa speciale che ci consente di ricordare Francesco e riportare lo sport in piazza, tra tante persone, proprio come settant’anni fa".
Non solo le parole di Cervellati e le note di Mostacci, ma anche le immagini suggestive tratte dall’archivio fotografico Fotowall di Walter Breveglieri e delle edizioni Minerva.
Per l’occasione e con fini benefici, la figura del pugile che seppe infiammare Bologna con il suo talento e i suoi risultati, ci sarà anche la consegna ai figli del campione della figurina solidale, grazie all’associazione ’Figurine Fover’ di Emiliano Nanni.
Poi la riapertura straordinaria della mostra ’Francesco Cavicchi’, nella Sala Partecipanza di via Garibaldi 25. Senza dimenticare che la figura del pugile contadino è stata celebrata, qualche anno fa, da un volume curato da Minerva edizioni di Roberto Mugavero. La serata è stata realizzata grazie al contributo della famiglia Alberghini (Alberto e Sandra) in collaborazione con la centenaria polisportiva Sempre Avanti che sarà presente con dirigenti e atleti.
a. gal.
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