Verso Parigi, il presidente del Coni: "Ci sono tutte le premesse». Malagò: "Il pugilato rimarrà alle Olimpiadi»

Malagò: "Il pugilato rimarrà alle Olimpiadi"
"Nessuno toccherà il pugilato dal programma olimpico". Giovanni Malagò (nella foto), presidente del Coni, non ne ha dubbi. E lo dice accanto alle previsioni ottimistiche dei grandi del pugilato italiano, guardando a Parigi 2024. L’occasione è la presentazione del torneo mondiale di qualificazione olimpica in programma il prossimo marzo a Busto Arsizio e che è stato presentato in mattinata a Milano. "Sono ragazzi che meritano tanto e possono fare tanto. Fanno bene a crederci", spiega Clemente Russo, argento olimpico a Pechino 2008 e Londra 2012.
"Hanno i mezzi per poterci arrivare", gli fa eco Francesco Damiani, argento olimpico a Los Angeles 1984. A Parigi, per Damiani, "ci sarà da divertirsi con il pugilato". I due grandi ex, ambassador Fpi per il prossimo preolimpico di Busto Arsizio, danno il taglio del nastro virtuale accanto a Giacobbe Fragomeni e Maurizio Stecca. "Il pugilato è formativo perché ti costringe ad accettare le debolezze e trasformarle in forza", chiude Patrizio Olivo, oro olimpico a Mosca 1980.
"La boxe è nel programma di Los Angeles – continua il numero uno del Coni –: è vero che nella vita è difficile vedere oltre. ma mi sembra che ci siano tutte le premesse perché la nobile arte rimanga alle Olimpiadi, sono tutte tematiche legate alle indicazioni molto precise che il Cio ha dato".
Matteo Alvisi
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