Basket sotto le stelle a Bologna: il Walter Bussolari Playground si prepara alla pioggia

Il Walter Bussolari Playground di Bologna si cautela contro la pioggia con il PalaDozza per la finale trasmessa da Sky.

di Redazione Sport
15 giugno 2025
Lo sport del basket

Lo sport del basket

E se piove? E’ vero che siamo a Bologna, che l’estate è dietro l’angolo. Ma il meteo è sempre stata, storicamente, la grande incognita del basket sotto le stelle. Stiamo parlando del Walter Bussolari Playground, che si gioca sul campetto intitolato alla memoria di Gianni Cristofori, storica firma de il Resto del Carlino. Se piove il Playground, da questa stagione griffato Castel Guelfo The Style Outlets, si è cautelato.

In caso di maltempo o di campo scivoloso, fino alla fine del mese sarà a disposizione il PalaCus. Ma siccome al PalaCus ci saranno, a luglio, gli Europei Universitari con 28 squadre – si giocherà dal 6 al 13 luglio – in quell’intervallo di tempo ci si trasferirà, in caso di pioggia alla Valeria Moratello.

Il problema resta per la finale fissata per il 17 luglio. Perché resta il problema? Perché, come annunciato dagli organizzatori del torneo giunto all’edizione numero 43, la finalissima sarà proposta da Sky. Se si muove Sky ci sarà bisogno di spazio e non solo perché serviranno registi, telecronisti e altro personale.

E allora? Allora l’amministrazione comunale e in particolare l’assessora allo sport Roberta Li Calzi hanno concesso il PalaDozza, l’impianto che, da questa settimana, ospiterà gli Europei femminili di basket, che dovrebbero contare sulla presenze delle bolognesi Olbis Futo e Mariella Santucci.

Il PalaDozza per il Playground, in caso di pioggia. Però che il torneo dei Giardini Margherita venga ospitato in Piazza Azzarita non sarebbe una novità. Possibile? Possibilissimo. La storia, legata al Campo dei Miracoli, è ancora più bella. Siamo nel luglio del 1992: la finale è tra Zanetti Ingranaggi e Ats Transport, squadra quest’ultima allenata da due icone della Città dei Canestri, Marco Santucci e Pierre Caffaggi. La partita comincia sul campetto di cemento.

Ma già alla fine del secondo quarto – il Playground è sempre stato avanti, con un regolamento mutuato già all’epoca dalla Nba – Giove Pluvio comincia a farsi sentire. Il risultato è che, all’intervallo, il campo non è allagato, ma scivoloso. E questo comporta dei problemi ai giocatori che potrebbero farsi male. In parterre (sui gradoni, per la verità), c’è Rosanna Facchini, assessore allo sport del Comune. Ci sono i primi telefonini. Gli organizzatori guardano Rosanna, Rosanna interroga con lo sguardo i suoi più stretti collaboratori, tra i quali Giorgio Archetti.

Parte una telefonata: dall’altra parte c’è Daliso Gulmini, custode del PalaDozza. Proprio così: una telefonata, mezzora di lavoro e Piazza Azzarita apre i battenti per ospitare la finale. Vince Zanetti Ingranaggi in rimonta, 95-93. Una bella squadra con Gallinari (padre), Bortolon, Anchisi, Procaccini, Di Monte, Bernardelli, Brigo e Ponzoni. Tutti contenti. Tranne che Marco Santucci. Perché la sua squadra (Della Valentina, Bergonzoni, Zarifi, Golinelli, Tubertini) stava vincendo. "Avevo una squadra da battaglia e da campetto – ricorda proprio Santucci –. Al PalaDozza, su un campo vero, una squadra di serie A ebbe il sopravvento".

a. gal.

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