Carlton Myers: il rimpianto dei tiri liberi contro Forlì in A2

Carlton Myers rivela il suo rimpianto per i tiri liberi sbagliati contro Forlì in A2, una sconfitta mai dimenticata.

di Redazione Sport
24 maggio 2025
Carlton Myers impegnato nel leggendario derby promozione di trent’anni fa

Carlton Myers impegnato nel leggendario derby promozione di trent’anni fa

"Tornassi indietro vorrei ritirare due tiri liberi". Carlton Myers – ex capitano della Nazionale, portabandiera ai Giochi di Sydney 2000, campione d’Europa nel 1999 – non dice mai la parola Forlì, ma è di quella che parla: "Ero in A2, era la prima partita". Si tratta della puntata del podcast ‘Basketball & Conversations’ diffusa online due mesi fa: è il format che mette Gianluca Basile (altro ex azzurro, compagno di Myers alla Fortitudo) di fronte ai grandi personaggi del basket di ieri e di oggi. A un certo punto Basile chiede a Myers se vorrebbe rigiocare una partita. E la risposta lo stupisce.

Gara4 o gara5 della finale scudetto contro la Benetton Treviso nel 1997, o contro la Virtus nel 1998? Oppure la finale europea del 1997 con la Nazionale, o i quarti alle Olimpiadi 2000? Non proprio. Myers è arrivato spesso vicino a trionfi che non è riuscito a conquistare. Ma, dice poco dopo, "tutto quello che è successo mi ha portato a un’esperienza salvifica col Signore, a una vittoria più grande in Cristo". Forse, allora, c’è una sconfitta che non ha mai davvero digerito.

È quella dello 0-3 contro l’Olitalia Forlì, trent’anni fa, la stagione in cui era tornato in A2 con la maglia della sua Rimini. Con cui realizzò il record di punti in una partita, 87. Nella finale, però, dovette far fronte alla sorprendente Forlì di Andrea Niccolai. Ma non è della stella forlivese che parla. "Te lo ricordi Max Monti?", chiede Myers. Romano, portato nell’estate 1994 dalla capitale dal presidente Angelo Rovati insieme a Niccolai (e altri), non ancora ventenne. "Ero in lunetta. Due tiri liberi importanti. Se li avessi segnati sicuramente avremmo vinto. Max Monti mi guarda e mi fa: ‘mo’ questi li sbagli’. Io lo guardo e mi metto a ridere. Zero su due. Se tornassi indietro, vorrei segnare quei due tiri liberi lì". Che avrebbero potuto (forse) indirizzare diversamente la serie. Quella sera Myers chiuse con 36 punti e 19/22 dalla lunetta. Ma in lacrime.

La storia è nota: Forlì espugnò il Flaminio 85-89 dopo un tempo supplementare. Bissò in gara2 al Palafiera (72-60) e completò l’opera in un altro finale caldo e leggendario in gara3 (73-74). Ciò che non era conosciuto era ciò che accadde a cronometro fermo in quel momento di gara1. "Pensavo mi dicessi altre situazioni...", chiosa Basile. Invece no: quella finale, trent’anni dopo, resta il cruccio di uno dei più grandi giocatori italiani di sempre. E questo misura il potenziale epico della sfida in cui le due piazze stanno per tuffarsi nuovamente.

Marco Bilancioni

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