Claudio Coldebella lascia la Pallacanestro Reggiana per il Maccabi Tel Aviv

Claudio Coldebella si congeda dalla Pallacanestro Reggiana e inizia una nuova avventura con il Maccabi Tel Aviv.

di FRANCESCO PIOPPI
28 maggio 2025
Claudio Coldebella lascia dopo due anni la Pallacanestro Reggiana

Claudio Coldebella lascia dopo due anni la Pallacanestro Reggiana

Continuità nella discontinuità. È sempre il lascito dei più grandi a cui non si sottrae Claudio Coldebella, ex general manager della Pallacanestro Reggiana che proprio oggi volerà a Tel Aviv per iniziare a tutti gli effetti la sua nuova avventura con il Maccabi.

Prima di congedarsi dopo il biennio in biancorosso, il dirigente ha voluto incontrare i media per un saluto che si è trasformato in un’intervista tra passato, presente e futuro.

Coldebella, qual è stato il flash più emozionante e quale, invece, quello più spiacevole?

"La sconfitta con Napoli nella semifinale di Coppa Italia dell’anno scorso, così come alcune batoste in trasferta, non sono state certamente piacevoli. La soddisfazione però sta nella reazione, quella è una vera goduria. I ricordi più belli sono i momenti conviviali con lo staff e i giocatori, quella consapevolezza di aver visto crescere due gruppi con persone di valore. Se devo isolare un’immagine, la festa di Natale a tema anni ’70 è stata davvero divertente".

Ha dei rimpianti?

"No perché ci abbiamo sempre provato, poi alcune cose sono venute bene e altre no, ma lo sport insegna che l’importante è accettare la sfida".

Casa Biancorossa, con il progetto che sarebbe dovuto partire lo scorso settembre e invece è ancora fermo, potrebbe diventarlo?

"Non è un rimpianto, perché è qualcosa che c’è e vive, ma se ci fate caso ogni giorno sui grandi media specializzati affiorano le difficoltà che esistono nel realizzare impianti sportivi in Italia. Adesso abbiamo un bravissimo ministro dello sport (Abodi, ndr), ma quante legislature abbiamo avuto prima in cui le cose non sono state fatte in un certo modo? Lo sport in Italia conta quasi il 3% del Pil, ma non ci sono le risposte adeguate. E mi riferisco anche alla nostra Lega: guardate un po’ in Spagna che bel livello ha raggiunto la Acb… Qui c’è ancora molto lavoro da fare".

Tra pochi giorni sarà presentato ufficialmente il suo erede, Marco Sambugaro.

"Ho parlato molto con Marco e con la proprietà. Credo che l’obiettivo di tutti sia quello di dare continuità ad un dna che il club possiede, indipendentemente da chi sono gli attori. La prima cosa che sta prendendo in mano, in sede di progettazione, è il settore giovanile che dev’essere orgoglioso di aver fatto crescere un giocatore e una persona come Momo Faye. E ne arriveranno altri…".

Il prossimo dovrebbe essere Deme, che tipo di giocatore è?

"Diverso da Momo, non ha quel motore e quella fisicità, ma ha tutte le caratteristiche del giocatore moderno. È un’ala di 212 cm che ha avuto una formazione di altissimo livello con Menozzi e Consolini e potrà essere schierato come italiano".

Ci sarà continuità anche per quel che riguarda la partecipazione alle coppe europee?

"Non dovrei dirlo io, ma è sicuramente una cosa di cui si è già iniziato a parlare. Barozzi recentemente è stato alle ‘Final Four’ della Bcl per tenere questi rapporti, la mia sensazione è questa. Il club è diventato molto riconoscibile anche a livello internazionale e ha saputo accogliere al meglio. Poi se la moglie di Faried chiama quella di Galloway e viene rassicurata sul fatto che qui c’è tutto per stare bene… Anche questa è una soddisfazione per la nostra organizzazione".

Chiudiamo con uno sguardo al suo futuro: essere ingaggiati da un club glorioso come il Maccabi Tel Aviv è certamente un riconoscimento gratificante.

"È sicuramente una bella soddisfazione anche se non è stata una scelta fatta a cuore leggero perché il legame che ho creato qui è molto importante. Devo dire che anche qui la proprietà è stata speciale. Io non ci ho dormito diverse notti perché non sapevo bene come dirglielo, mentre loro mi hanno dimostrato un affetto raro. Ovvio che non abbiano stappato le bottiglie di champagne quando l’ho comunicato, ma ho percepito che la mia soddisfazione era anche loro".

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