Ferrara Basket: la rinascita della passione per la pallacanestro
Ferrara Basket risveglia la passione cittadina per la pallacanestro, puntando alla Serie B Nazionale e oltre.

Casagrande e Drigo, con lo sfondo della curva gremita (Foto Bp)
Tra i tanti meriti di questi primi due anni di ripartenza, Ferrara Basket ha certamente quello di aver risvegliato la passione di una città intera. Una passione per la pallacanestro che dura da più di quarant’anni, ma che a causa delle recenti vicissitudini si era parecchio sopita, soprattutto negli ultimi anni di A2 del Kleb, e ancor di più dopo il fallimento. La Ferrara del basket si era accartocciata su sè stessa, su fantomatici progetti troppo spesso sbandierati e poi rivelatisi fumo, staccata dal cuore di una città che non batteva più per la sua squadra di basket. Vero, uno zoccolo duro c’è sempre stato, ma al palasport da tempo si vedevano le stesse facce, e mancava un ricambio generazionale che desse nuova linfa al tifo biancazzurro. La società del patron Maiarelli, con un certosino lavoro fuori dal campo, con pazienza, impegno e sacrificio, è riuscita a far breccia nel cuore della città, ricreandosi il proprio spazio, ricreando una connessione con la gente. Un percorso che all’agonismo ha sempre affiancato il sociale e l’appartenenza, e che quest’anno ha trovato una squadra capace di rappresentare al meglio Ferrara e il suo pubblico.
Mercoledì scorso tutti si aspettavano un palasport caldo, la prevendita era andata a gonfie vele, ma la sensazione era che oltre alle 2mila presenze non si sarebbe potuti andare: invece il colpo d’occhio è stato davvero d’altri tempi, perché si è ampiamente scollinata quota 2500, arrivando ad un soffio dai 3mila. Tribune completamente sold out, gradinate quasi, curva popolata come non la si vedeva da anni, e tantissimi giovani a spingere l’Adamant alla promozione assieme alle proprie famiglie. È questa, per Ferrara Basket, la vittoria più bella: senza i risultati sportivi non si va da nessuna parte, certo, ma l’aver risvegliato la passione dei ferraresi verso la palla a spicchi va oltre a qualsiasi successo sul campo. Merito di dirigenti appassionati, ferraresi doc, di un reparto marketing che ha ripreso macinare numeri grazie al ritorno di Paolo Alberti, di una comunicazione precisa, attenta e al passo coi tempi, che ha avvicinato anche i più giovani alle sorti di questa squadra.
Tutto questo rappresenta un trampolino di lancio per fare ancora meglio in Serie B Nazionale, lì dove Ferrara vuole stare per confrontarsi con le big della penisola. E magari, dopo un periodo di assestamento, provare a tornare in A2, per chiudere un cerchio e riportare questa piazza là dove stava prima che qualcuno la togliesse di mezzo.
Jacopo Cavallini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su