Forlì-Cividale, ora la parola al Palafiera. Sotto 0-2, ma è la serie più equilibrata

Gara3 alle 20.30: in un quadro in cui le squadre di casa hanno vinto tutte le partite, i biancorossi sono i più vicini (solo -13 in 80 minuti)

di SIMONE CASADEI
16 maggio 2025
Il colpo d’occhio dell’impianto di via Punta di Ferro il 12 gennaio, quando si giocò Forlì-Cividale di regular season

Il colpo d’occhio dell’impianto di via Punta di Ferro il 12 gennaio, quando si giocò Forlì-Cividale di regular season

Stasera alle 20.30 Forlì farà il suo esordio tra le mura amiche nei playoff. I biancorossi, dopo il doppio ko di Cividale, sono con le spalle al muro e servirà la vittoria per tenere aperta la serie. "Siamo arrabbiati e dovremo trarre forza da questo", alzano la voce all’unisono coach Antimo Martino e Toni Perkovic alla vigilia. Che entrambi toccano due concetti: quello di "mettere pressione" ai friulani vincendo intanto stasera. E poi un auspicio: "Con la giusta energia e la spinta dei nostri tifosi, possiamo tornare finalmente alla vittoria". La riscossa, insomma, passa da un’Unieuro Arena bollente.

Già, perché, il fattore campo non ha ancora sbagliato un colpo in questa post-season. Tutti i punteggi delle varie serie (persino nei playout) sono fissati sul 2-0 in favore della squadra meglio piazzata, che ha dunque giocato in casa gara1 e gara2. Oltre a Cividale, hanno chiuso sul 2-0 anche Rimini, Cantù e Rieti. E addirittura Cremona e Livorno che lottano per la salvezza.

Lasciamo da parte i rimpianti per il quarto posto (e relativo fattore campo) perso all’ultima giornata di regular season. Questa analisi dice che il quarto di finale non è ancora chiuso per Forlì. Che si aggrappa a un ulteriore elemento, più che mai concreto, per sperare in un passaggio del turno: numeri alla mano, nonostante lo svantaggio per 2-0, l’incrocio con Cividale risulta la serie più aperta e combattuta di tutti i playoff.

I biancorossi hanno infatti perso gara1 di 5 punti e quindi gara2 di 8. Rimangono due sconfitte pesanti, certo, ma il passivo è dunque di appena 13 punti complessivi in 80’ di gioco. Un divario tutt’altro che incolmabile, a dispetto di ciò che hanno suggerito certe fasi di gioco al PalaGesteco.

In entrambe le occasioni, del resto, l’Unieuro ha guidato nel punteggio e talvolta anche nell’inerzia. In maniera meno marcata rispetto ad altre recenti uscite, ma il vento spirava ugualmente in direzione romagnola. Questo è un forte motivo di rimpianto (bastava poco per portare a casa almeno una vittoria), ma anche di speranza. Domenica, ad esempio, Forlì è rimasta a galla ed è riuscita a mettere il becco avanti per ben 14’ di gioco, da metà del secondo quarto a fine terzo. Nel mezzo, si è registrato pure un ‘gap’ in doppia cifra (51-61). Ciò che è avvenuto, poi, anche martedì sera: primo vantaggio ospite dopo 19’, quindi +8 dopo la pausa lunga e biancorossi in controllo fino ai primi possessi dell’ultimo periodo.

Meno equilibrati, invece, tutti gli altri match dei playoff disputati in casa della squadra che poteva contare sul fattore campo: Brindisi, che ha pagato 15 punti a Rimini nei primi due appuntamenti (poco più di Forlì), era nettamente sotto all’intervallo di gara1 (-16). Apparentemente agevole anche il cammino di Cantù contro la Fortitudo (+8 in gara1, +14 in gara2), mentre Milano, pur lottando per larghi tratti alla pari con Rieti, ha puntualmente ceduto di colpo dopo la pausa lunga: 65-47 domenica e quindi 65-61 martedì, nonostante un vano tentativo di rimonta.

Insomma, finora il fattore campo ha finora inciso profondamente, non solo al PalaGesteco a favore di Cividale. Dove eventualmente si dovrà tornare mercoledì prossimo per gara5, in un’ultima prova d’appello. Che però Forlì deve conquistarsi. Non è il momento di pensarci: l’Unieuro, a sua volta, deve ora far valere la legge di via Punta di Ferro.

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