Forlì e Martino, obiettivo rinnovo. La strategia: blindarlo al più presto
L’avvio di stagione autorizza a sperare nel proseguimento dell’avventura. Ma le rivali potenziali sono tante

Forlì e Martino, obiettivo rinnovo. La strategia: blindarlo al più presto
In attesa di sapere se il recupero di domani, Udine-Fortitudo, renderà più solido il secondo posto o più contendibile il primato, una cosa è certa: a due partite dalla fine del girone d’andata, l’Unieuro ha sì margini di miglioramento, ma anche la consapevolezza di poter essere ancora protagonista. Le tre sconfitte stagionali sono avvenute tutte in trasferta, una all’ultimo secondo; quelle in campionato più nette ma ciascuna con delle scusanti; in casa è imbattuta nonostante l’esilio iniziale (Nardò, come si è visto, era una squadra potenzialmente pericolosa...). In questa situazione molto positiva, è inevitabile che si ponga un tema: il rinnovo di coach Antimo Martino anche per la stagione 202425. A prescindere dalla categoria.
Riassunto delle puntate precedenti. Alla vigilia della finale promozione, in tv, Giancarlo Nicosanti ha detto di immaginare che il coach apra un ciclo più lungo dei due anni di contratto. Alla vigilia del derby con Rimini, sul Carlino, si limita a esprimere soddisfazione per l’andamento della squadra. Una dichiarazione più abbottonata che, secondo alcuni addetti ai lavori, significa che l’ingranaggio si è messo in moto.
Sì, perché in casa Pallacanestro 2.015 sono rimasti decisamente scottati, in estate, dagli addii di Lorenzo Penna e Giulio Gazzotti: le società rivali si sono mosse senza lasciare tempo ai biancorossi, complice il prolungarsi della stagione a giugno inoltrato. Da qui l’idea: blindare, se è possibile, i pezzi pregiati in anticipo. E non c’è dubbio che Martino sia pregiatissimo, il fondamento tecnico (e non solo) della stagione scorsa. Nelle ultime esperienze a questo livello, il coach supera l’80% di vittorie. Forlì è consapevole che aspettare troppo potrebbe significare perderlo.
In una stagione con così tante società ambiziose, è inevitabile che qualcuna a giugno cambierà panchina. Alcuni esempi: a Trieste, il nuovo corso dell’americano Jamion Christian era contestato dai tifosi prima della vittoria con Udine; Cantù ha esonerato Meo Sacchetti alla vigilia del debutto promuovendo il vice Devis Cagnardi, ma cosa accadrebbe se per il terzo anno consecutivo non arrivasse la promozione? Ma ce ne sono altre che, in analoga situzione, potrebbero cercare un allenatore al top per la categoria, e Martino lo è. Forlì su queste ha un vantaggio: può anticiparle.
Da una parte Forlì proverà a fare questo, dall’altra Martino (che pure a Forlì sta bene) potrebbe avere la legittima curiosità di aspettare cosa succederà attorno a lui. Magari perfino in A. Una volta conclusa l’esperienza da assistente a Roma, finora ha privilegiato l’Emilia-Romagna: Ravenna, Bologna (due volte), Reggio, Forlì. Questo è un altro vantaggio per i biancorossi, ma meglio non farci troppo affidamento. È più opportuno continuare a strutturare la società secondo le riflessioni che un allenatore così bravo sa stimolare. E su questo, a parità di offerte, potrebbe decidersi il futuro di Martino. Tanti se ne rendono conto, anche nella Pallacanestro 2.015.
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