Forlì fa grande Trento. Gli ex Forray e Pierich decisivi in campo e fuori nel trionfo in Coppa
Domenica l’exploit con Milano un premio all’impegno del veterano e del dirigente

Domenica l’exploit con Milano un premio all’impegno del veterano e del dirigente
C’è anche un po’ di Forlì nella meravigliosa Dolomiti Energia Trento che domenica a Torino ha battuto Milano e ha conquistato la prima Coppa Italia della sua storia. In campo, a quasi 39 anni (li compirà il 20 marzo), Andres Pablo Forray, per tutti Toto, indimenticato protagonista a Forlì dal 2008 al febbraio 2011 quando venne ceduto proprio all’Aquila Basket Trento, che allora era in A Dilettanti; e nello staff come team manager c’è Simone Pierich, 43 anni, giocatore di Forlì prima in B1 dal 2003 al 2006 e poi in A2 con l’Unieuro nel 2016-2017, arrivato alla sua terza stagione col club che è anche primo da solo alla A.
I contatti e i legami con Forlì per questi due protagonisti della squadra allenata da Paolo Galbiati sono solidi e profondi: Letizia, la signora Pierich, e i figli Victoria di 19 anni e Martin di 15 sono forlivesi; così come Alessandra, la moglie di Forray, e la figlia piccola Celeste (6 anni), mentre Samuel di 8 è nato in Trentino. La signora Letizia e Martin vivono in città dove Simone e Victoria, che frequenta l’Università a Trento, li raggiungono appena possono. Stessa cosa la signora Forray: quando Toto è in trasferta ne approfitta per venire in Romagna coi figli.
Forray con Trento ha ottenuto due promozioni, ha conquistato la Coppa Italia di A2 nel 2013, disputato due finali scudetto nel 2017 e 2018, arrivando ad oltre 600 gare di campionato; è anche primatista nella storia dell’Eurocup con 145 presenze, oltre a detenere svariati primati individuali nella storia del club. E tutti, dopo il trionfo, hanno avuto il primo pensiero per lui, dedicandogli la vittoria e ringraziandolo per tutto quello che fa e rappresenta: "Mi sono emozionato tanto – confessa Toto –, tutti i ragazzi me lo dicevano fin dai giorni precedenti e hanno mantenuto la promessa. Ho sentito l’affetto di tutti verso di me ed è stato bellissimo, anche da Forlì mi hanno scritto e chiamato in tanti. Questo è un gruppo di ragazzi speciali, sono tutti super, senza dimenticare quelli che lavorano nel club".
Proprio come Simone Pierich: "Lì per lì non ti rendi conto – dice – di cosa abbiamo fatto, poi pian piano realizzi e ti scoppia dentro una grande gioia, a cui segue tutta la stanchezza e la tensione di questi giorni. Quanto successo ti dà anche la forza per andare avanti e continuare nel lavoro che stiamo facendo". Pierich è arrivato a Trento dopo un anno di esperienza dirigenziale a Faenza: era l’estate 2022: "La prima chiamata la ricevetti dopo gara2 della serie playoff contro Ruvo di Puglia, mentre stavo preparando le maglie. Ho chiamato Letizia e ho accettato subito. Non posso non ringraziare il gm Nardelli e il ds Gaddo per la fiducia che mi hanno dato e che forse è nata dal rapporto costruito nel 2017 quando, dopo la salvezza con Forlì, mi trovai senza squadra e andai a fare la preparazione atletica precampionato a Trento per un mese".
Forlì è sempre la sua città: "Non appena posso torno per la famiglia ovviamente, ma anche per ricaricarmi perché a Forlì mi sento bene e mi dà gioia tornarci. Oltre naturalmente per fare scorta di piadine e cappelletti". Anche Pierich è strafelice per Forray: "Dopo la partita gli hanno tagliato i capelli, era felicissimo, ma lo eravamo più tutti noi per lui, che a Milano aveva una sorta di occhio di bue puntato".
Toto Forray da domenica è in un frullatore di emozioni e sensazioni tutte belle, tutte indimenticabili, tutte positive. Nelle tre gare ha segnato 1 punto prendendosi due tiri in tre partite, vissute da protagonista anche senza minutaggi elevati. Ma la sua presenza per la squadra, lo spogliatoio e la società è troppo importante: "Mi conoscete, io sono sempre me stesso e l’essere in grado di poter trasmettere certi valori riconosciuti dal club mi rende fiero. Quest’anno con un gruppo così nuovo non era scontato riuscirci, ma questi sono ragazzi speciali che sono riusciti a capire subito tutto". E Toto cosa farà a quasi 39 anni? "Io sto bene, posso ancora aiutare e non vedo perché dovrei smettere di giocare". Eterno Toto.
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