Forlì, Johnson pronto a tornare da ex: "Tifosi speciali. Ho dato tutto, lo assicuro"
L’ala Usa fu contestato al termine della passata stagione e dedica parole al miele alla piazza: "Mi fischieranno? Vi auguro lo stesso il meglio"

Xavier Johnson vicino a canestro. Sta segnando 13 punti di media
Uno dei principali pericoli che la difesa dell’Unieuro dovrà fronteggiare domenica contro Udine sarà rappresentato dalla forza di Xavier Johnson, un ex forlivese.
Xavier, in un’ideale classifica delle città dove ha giocato, in che posizione mette Forlì? "A Forlì sono stato bene perché mi è piaciuta la città, ma soprattutto perché è un grande posto per giocare a basket: i tifosi sono splendidi, sono sempre numerosi, sostengono la squadra e sembra che combattano con noi giocatori. La città è bella, la gente amichevole e non posso dimenticare che è molto vicina al mare e a un’ora e mezza d’auto da Firenze che per me è la più bella città del mondo. In testa alla mia classifica metto Verona, ma subito dopo metto Forlì".
Ricordi della stagione passata? "Abbiamo lottato, vinto molte partite. Poi c’è stato l’infortunio di Kadeem Allen che ha condizionato i nostri playoff perché è stato molto difficile tornare a vincere con un giocatore del suo valore fuori. Con rabbia abbiamo battuto Vigevano, ma contro Trieste non ce l’abbiamo fatta. Loro hanno giocato davvero troppo bene, hanno tirato con grandi percentuali, si vedeva che erano carichi per tornare in A. Noi abbiamo cercato di stare nelle partite ma non ce l’abbiamo fatta. Abbiamo incontrato un avversario più forte, questo è lo sport e lo devi accettare. È dispiaciuto a tutti ma purtroppo è andata così".
I tifosi alla fine se la sono presi con lei e con alcuni compagni... "Tutti noi abbiamo dato il massimo per tutta la stagione. Non è mai mancata professionalità e attaccamento alla squadra da parte di nessuno e di questo dobbiamo andare orgogliosi".
È ancora in contatto con qualcuno dei suoi ex compagni? "Sento Dada Pascolo, Zampini, Fabio Valentini e Tosho Radonjic: tutti ragazzi simpatici e amici, poi però in campo si combatte per vincere in un campionato che è molto più competitivo di quello dell’anno passato. Oggi tutti possono battere e perdere con chiunque e devi essere al massimo e concentrato dall’inizio alla fine perché sennò perdi".
Qual è il segreto di questa Udine prima in classifica? "Siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda in attacco e in difesa, giochiamo duro, tutti siamo disposti a rinunciare a qualcosa in attacco e a sacrificarci in difesa. E poi siamo un bel gruppo e andiamo d’accordo".
La promozione è vicina? "Udine ci è arrivata vicina nelle stagioni passate, speriamo che questa sia l’annata buona, per una città appassionata di basket e con un grande pubblico".
Le sue cifre: 13 punti e 7 rimbalzi con il 55% da due e il 72% dalla lunetta. Però, a differenza della scorsa stagione, sta tirando da tre solo con il 24%... "Non sto tirando bene e questo per due motivi: a causa di infortuni sto giocando tanto anche da pivot e in diverse gare ho tirato da tre solo una o due volte. E chiaramente se sbagli quei pochi tiri che prendi le tue percentuali si abbassano. Ma i compagni hanno fiducia in me, sanno che posso segnare da tre e quindi la chiave è continuare a tirare e fregarsene delle percentuali".
Come pensa sarà la gara di domenica? "Molto dura, mi aspetto una battaglia intensa. Forlì ha vinto le ultime due partite ed è un’ottima squadra. Noi per vincere dovremo difendere bene, giocare di squadra e cercare di segnare canestri facili in contropiede".
Cosa vuole dire ai tifosi forlivesi? "L’anno passato ho apprezzato il vostro supporto, spero veniate in tanti alla partita e sappiate creare una bella atmosfera come accadeva l’anno passato. Non importa se mi applaudirete o mi fischierete, io con voi mi sono trovato bene e auguro a Forlì e a tutti i suoi tifosi il meglio".
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