Forlì, ore decisive per il futuro di Nicosanti. Può lasciare la presidenza? In pole Fabbri
L’ex amministratore delegato di Unieuro resterebbe in ogni caso come socio. Tra i nomi accreditati alla successione anche Riccardo Pinza

Un evento della Pallacanestro 2.015 che vede Giancarlo Nicosanti (a destra) accanto a Giuseppe Fabbri, per tutti ‘Geppo’, di professione private banker
La Pallacanestro 2.015, all’alba di un’estate nella quale dovrà risolvere molti nodi, potrebbe essere alla fine di un’era: quella di Giancarlo Nicosanti alla presidenza del club. È la voce che circola da settimane in città, ma non solo, e che troverebbe un appiglio anche in ciò che ha dichiarato lo stesso Nicosanti, dopo aver concluso la sua esperienza lavorativa nell’azienda Unieuro: "Resterò socio della Pallacanestro 2.015, assolutamente sì. Come presidente solo se lo vorranno i soci della Fondazione".
Non sarebbe nemmeno da escludere che questa ipotesi di una sua rinuncia possa servire a verificare se ci sia effettivamente qualcuno fra i soci disposto a prendere il suo posto alla guida del club. E in caso di risposta negativa, essere ‘de facto’ riconfermato con maggiore forza. I nomi dei possibili sostituti? Giuseppe Fabbri, per tutti ‘Geppo’, private banker, già socio della FulgorLibertas ed ex vicepresidente dei Tigers Cesena che sfiorarono la promozione in A2, ultimo entrato in ordine di tempo fra i soci della Fondazione. Oppure Riccardo Pinza, avvocato, figlio dell’ex senatore e viceministro Roberto, attualmente presidente (e costruttore) del nuovo settore giovanile forlivese, socio della Fondazione fin dalla rinascita. Stando alle voci, Geppo sarebbe in pole position.
Per conoscere la verità basterà aspettare qualche giorno, visto che nei primi giorni della prossima settimana si riuniranno gli otto soci della Fondazione per chiudere i conti della stagione appena conclusa, improntare il budget in vista della prossima e comunque fare chiarezza sulla conferma di Nicosanti o sull’elezione di un nuovo presidente.
Nicosanti, classe 1959, è in pensione da Unieuro (ex MarcoPolo) da fine gennaio, dopo 43 anni in azienda e 20 anni come amministratore delegato. Divenne presidente della società nell’estate del 2016, poche settimane dopo la promozione in A2 (la prima guida era stata Giuseppe Rossi, tuttora uno degli otto soci). Nicosanti si è speso sia personalmente, sia in qualità di alto dirigente di Unieuro per il bene della principale squadra di basket della città e può apparire in controtendenza il fatto che possa arrivare questo suo ‘passo indietro’ in un momento nel quale ha sicuramente più tempo libero a disposizione da dedicare alla ‘sua’ creatura cestistica.
È presto per ipotizzare le motivazioni di un eventuale addio. Ad ogni modo, Nicosanti ha sempre tessuto importanti rapporti con le istituzioni cittadine e avrebbe avuto un ruolo, pochi giorni fa, anche dietro alla conferma biennale della sponsorizzazione del Palafiera che continuerà ancora a chiamarsi Unieuro Arena come accade dal 2017. Nicosanti, sulle tribune del Flaminio per gara1 e gara2 della semifinale playoff contro Rbr, non era presente a gara3 e a gara4 in casa per un precedente impegno all’estero già fissato, anche se la sua assenza non è passata inosservata, soprattutto per un presidente con la sua passione.
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