Forlì riscopre il vero Gaspardo. C’è la sua firma nella risalita
L’ala, dopo la netta flessione nella seconda parte del girone d’andata, ha ritrovato incisività in attacco

Raphael Gaspardo in una sua decisa entrata a canestro: colpo grosso sul mercato estivo, adesso sta dimostrando quanto da lui ci si aspettava (Salieri)
L’Unieuro sta scoprendo un ‘nuovo’ Raphael Gaspardo. Infatti l’ala di 2.07 nata a Bressanone il 3 agosto del 1993 nel girone di ritorno sta mostrando una differente e molto più convincente versione di sé. Una versione che piace molto ai tifosi, ma soprattutto apprezzata dallo staff tecnico biancorosso, che sta ammirando ora la continuità di quel giocatore che nei primi tre mesi di stagione aveva invece slalomeggiato fra alti e bassi di rendimento e che invece la scorsa estate era arrivato a Forlì per essere la punta di diamante italiana della formazione.
Dopo dopo aver iniziato la stagione in modo convincente con 12 punti e 6.4 rimbalzi nelle prime dieci gare disputate (sei vinte e quattro perse per l’Unieuro), tirando con il 52.5% da due, il 35.5% da tre e l’inizio di una brutta costante nelle percentuali dalla lunetta con un orrendo 52.3%, Gaspardo nelle ultime nove partite dell’andata (bilancio forlivese di 5-4) ha avuto un calo a livello di prestazioni e di numeri: 9.6 punti di media con il 49% da due, il 30% da tre e un inguardabile 47% dalla lunetta (8/17). L’unica voce rimasta sullo stesso livello della prima parte di stagione è stata quella legata ai rimbalzi con una media di 6.2 di un nulla inferiore a quella delle prime dieci giornate.
Gaspardo, che pure non ha mai fatto mancare il suo impegno in difesa e a rimbalzo, in attacco ha attraversato un periodo non certo brillante con cinque gare nelle quali non è arrivato in doppia cifra per punti segnati. Tiri da tre corti, penetrazioni sbagliate seppure di un nonnulla, rendimento non all’altezza delle aspettative.
Anche il girone di ritorno è iniziato male. Nella sconfitta casalinga contro Cividale il 12 gennaio, Gaspardo ha chiuso con 3 punti e 4 rimbalzi in 18’ con 0/1 da due e 1/4 da tre. Poi invece, dalla gara di giovedì 16, l’ala friulana ha cambiato marcia e ha dato il via a una serie di prestazioni che hanno fatto vedere il perché la società in estate abbia puntato su di lui. Nelle ultime sette gare Gaspardo, che aveva chiuso il girone d’andata con 11 punti e 6.3 rimbalzi di media in 29 minuti tirando con il 51% da due, con il 33% da tre e con il solito pessimo 50% dalla lunetta, è salito nettamente di livello. Escludendo la trasferta con Cantù è sempre andato in doppia cifra, è stato più aggressivo, convinto e convincente, preciso sia in penetrazione, sia nel tiro dalla media e da tre, migliorando pure dalla lunetta, quasi si fosse liberato da un peso psicologico che gravava su di lui.
I suoi numeri si sono elevati e forse non è un caso che Forlì abbia vinto cinque delle ultime sette partite con una striscia aperta di quattro successi. In queste sette uscite Gaspardo sta viaggiando a 14.5 punti, 6.4 rimbalzi e 1.5 assist di media in 29 minuti tirando con il 48% da due, il 39% da tre ed il 65% dalla lunetta (percentuale scadente ma comunque in miglioramento).
I 18 punti segnati domenica nella vittoria a Orzinuovi sono il suo massimo stagionale dai 22 del 6 novembre nella vittoria di Torino. Insomma un Gaspardo molto più continuo, efficace, aggressivo, determinato e di conseguenza pericoloso, insieme a Perkovic punta di diamante di un attacco che deve avere da lui e dal croato un apporto costante. Interessante anche notare la differenza del suo rendimento fra le vittorie e le sconfitte dei biancorossi. Infatti se nelle 11 battute d’arresto ha fatto registrare 10.4 punti e 5.6 rimbalzi di media con il 50% da due e il 24% dall’arco dei tre punti, nelle 16 vittorie conquistate dalla squadra di coach Martino ha chiuso con cifre migliori: 12.3 punti e 6.6 rimbalzi di media con quasi il 50% da due, ma il 42% da tre e il 56.7% dalla lunetta, quest’ultimo inspiegabilmente il suo punto debole.
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