Forlì sfida Rimini a porte chiuse: la semifinale di basket entra nel vivo

Forlì affronta Rimini in gara3 a porte chiuse, cercando di recuperare lo svantaggio nella semifinale di basket.

di STEFANO BENZONI
29 maggio 2025
Forlì affronta Rimini in gara3 a porte chiuse, cercando di recuperare lo svantaggio nella semifinale di basket.

Forlì affronta Rimini in gara3 a porte chiuse, cercando di recuperare lo svantaggio nella semifinale di basket.

Dopo la decisione della Prefettura di disputare a porte chiuse gara3 (domani sera ore 20) e l’eventuale gara4 (domenica 1° giugno ore 20; di entrambe è prevista comunque la diretta di RaiSport, canale 58 del digitale terreste), la semifinale che Forlì dovrebbe recuperare da 2-0 diventa diversa da quella che già aveva ribaltato contro Cividale: entrano in gioco numerosi fattori non tecnici, legati al diverso clima che si respirerà in campo. Ma anche se il lavoro della vigilia, per coach Antimo Martino, diventa psicologico, ci sono aspetti da risolvere in campo. Per esempio, il ruolo dei lunghi tra luci e ombre.

Forlì ha subìto a rimbalzo in entrambi gli episodi della serie. In gara1 ha perso la lotta sotto canestro 35 a 45, mentre in gara2 la differenza si è ridotta, 38 a 40, ma i rimbalzi offensivi concessi sono stati 14 (contro i 7 conquistati dai forlivesi), alcuni dei quali chiave nelle battute finali. Forlì sotto canestro, senza la stazza e i centimetri di Magro che avrebbero fatto tanto comodo, fa quello che può con un ottimo Angelo Del Chiaro e con un ‘Dada’ Pascolo in affanno. L’ex centro di Pistoia dopo aver chiuso con 5 punti e 2.5 rimbalzi di media nelle prime quattro partite della serie contro Cividale, da gara5 alle prime due partite del Flaminio ha svoltato, grazie anche alla sicurezza di poter godere di un maggior minutaggio vista l’assenza di Magro.

Del Chiaro sta viaggiando a 15 punti e 6 rimbalzi di media in 22’ e mezzo tirando con il 70% da due e il 37% da tre. Un baluardo offensivo che rimbalzo però dovrebbe riuscire ad alzare la voce. È da lui che può partire la scossa tecnico-tattica in gara3, continuando a rappresentare un fattore importante nella serie tanto in attacco, quanto in difesa.

Pascolo invece sta faticando. Dopo aver chiuso la serie contro Cividale con 5.2 punti e 3 rimbalzi in 16’ con il 56% da due (in due gare, comunque, è arrivato in doppia cifra di punti), contro Rimini sta subendo la stazza, la fisicità e l’atletismo dei vari Johnson, ma soprattutto Simioni e Camara. E questo si riflette in medie che dicono 3 punti e 4 rimbalzi in 18’ con il 33% al tiro, per le difficoltà di liberarsi in area contro il fisico di Camara e Simioni che spesso lo hanno sovrastato. Simioni, in particolare, è stato forse il migliore dei rivieraschi in gara2, con 18 punti frutto anche di una doppia dimensione: ha segnato anche due triple.

Fra l’altro i chili e i centimetri dei giocatori riminesi stanno penalizzando anche le prestazioni e il rendimento di Luca Pollone (che ha giocato 19’ in gara1 e meno di 4 in gara2), che non riesce ad essere impiegato nel ruolo di ‘numero 4’ tattico, che contro Cividale era diventato abituale: questo è un aspetto tattico che a coach Martino e a Forlì manca tanto.

In generale, il maggior tasso di atletismo si è concretizzato in un maggior numero di secondi tiri effettuati dagli uomini di coach Dell’Agnello. E questo proprio nei finali di partita: Forlì si era presentata agli ultimi minuti con le carte in regolare per il blitz, poi sfumato in entrambe le occasioni.

Stefano Benzoni

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