Galloway: canestri a raffica e feeling coi tifosi: "Reggio mi ricorda l’atmosfera del College"
Langston è pronto per il campionato: "Ci vorrà un po’ di pazienza perché la squadra è nuova, ma poi ci prenderemo delle soddisfazioni" .

Una cosa è certa, al netto delle prestazioni, peraltro quasi sempre molto positive, Langston Galloway si è trovato a suo agio fin da subito con l’ambiente reggiano e l’Unahotels.
Mettendo in mostra talento, estrema professionalità e nessun atteggiamento presuntuoso. Del resto i campioni sono così.
Galloway, la preseason è terminata: a che punto siete con la formazione del gruppo, sia dal punto di vista tecnico sia emotivo?
"Abbiamo svolto tanto e proficuo lavoro; soprattutto perchè partivamo da zero come conoscenza reciproca. L’obiettivo principale era quindi quello di scoprire ogni giorno le nostre caratteristiche, metterci in relazione l’un l’altro e vedere la nostra reazione sia nelle situazioni tecniche che in quelle emozionali".
In cosa può migliorare la squadra a otto giorni dal via alla serie A?
"Seguire le tracce del percorso già intrapreso. Entrando più nel dettaglio, ci concentreremo maggiormente sugli avversari e sulle loro caratteristiche, dovremo trovare il modo di mettere sabbia nei loro ingranaggi offensivi, mandarli fuori ritmo e fargli perdere palloni. E poi, che è importantissimo, scendere in campo con passione, divertimento e gratitudine nel poter giocare questo fantastico sport".
Nei match amichevoli di queste settimane, ci sono stati diversi cali di intensità, concentrazione e solidità. Questo ha creato dubbi nei tifosi, tra chi è preoccupato dall’atteggiamento in alcune partite e teme si ripeta e altri che pensano che quando si lotterà per i due punti, questo problema non si porrà. Lei come la vede?
"Nel precampionato il livello di competitività delle partite è più basso per definizione. Inoltre si bada meno all’avversario e ci si concentra maggiormente su se stessi provando a mettere in campo le cose provate in allenamento. Onestamente non ho mai guardato contro chi stessimo giocando, o il punteggio, ma mi concentravo sul nostro processo di crescita e che il percorso continuasse senza pensare al risultato".
Delle problematiche in difesa avevamo invece già parlato, proprio con lei. Riproponiamo il tema nell’imminenza del via al campionato: scarsa attitudine o poca voglia di sacrificarsi?
"E’ soprattutto una questione di chimica; siamo una squadra nuova che viene da differenti contesti per questo necessita di più tempo per amalgamarsi: specie in difesa. Soprattutto se il termine di paragone sono squadre che magari hanno confermato diversi giocatori o hanno lo stesso coach da tempo. Da questo punto di vista ci vorrà un po’ di pazienza, ma stiamo lavorando duro e sono sicuro che miglioreremo".
Nelle partite di preparazione è stato l’unico a segnare con continuità e alte percentuali. Si rischia che la Pallacanestro Reggiana diventi Galloway dipendente?
"L’unica cosa che mi interessa, sinceramente, è vincere le partite. Perciò farò quello che serve alla squadra per riuscirci: indipendentemente che faccia canestro o meno. Ogni partita necessiterà di cose diverse per prendersi la vittoria e non sarà sempre e solo segnare tanti punti. Sono pronto a calarmi anche in altri ruoli".
Cosa pensa dei tifosi e del pubblico reggiano e di come hanno accolto la squadra completamente rinnovata in generale, e lei in particolare?
"I tifosi finora sono stati fantastici con me, anche solo quando giravo in bici per il centro in questi giorni o uscivo a cena. Mi ha ricordato un po’ l’atmosfera del College, dove tutti ti riconoscono quando cammini per le aule e vogliono il meglio per te, ti supportano e ti rendono orgoglioso di quello che rappresenti. Ho avvertito le stesse sensazioni. Vi assicuro che faremo del nostro meglio per competere, per rialzarci dalle difficoltà quando ci saranno e per vincere più partite possibile, che è il vero obiettivo di tutti".
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