Jesi, Ravenna bestia nera: "È mancata la cattiveria"
Coach Ghizzinardi analizza la sconfitta interna: "Se non miglioriamo in attacco e difesa sarà dura"
"Se riusciamo a mettere in campo determinazione e cattiveria agonistica, elementi imprescindibili in qualsiasi competizione sportiva, possiamo giocarcela con tutti. Altrimenti non andiamo da nessuna parte. Noi non siamo superiori a nessuno. Se abbiamo vinto delle partite è perché siamo stati bravi a interpretarle nel modo giusto, lottando e sacrificandoci l’uno per l’altro".
Il giorno dopo la sconfitta con Ravenna (una delle bestie nere anche in serie A: vien da sorridere sapere che, tanto per dire, nei precedenti contro Sassari, sempre al piano superiore, Jesi vanta un bilancio nettamente positivo tipo 15 a 8. Contro la Virtus Bologna? 4 a 1 per l’Aurora), coach Ghizzinardi prova a esaminare le cause di una sconfitta che interrompe bruscamente e, diciamolo pure, inaspettatamente, il trend positivo sul parquet amico. Qualcuno dopo il successo al PalaRuggi contro la Virtus Imola si era lasciato andare: se giocando così male vinciamo lo stesso non è di sicuro un cattivo segno. Spericolata affermazione che non trova d’accordo il tecnico leoncello. "Non direi proprio, giocando male al massimo puoi vincerne una o due ma perdi otto delle altre dieci. Lo l’avevo detto dopo Vicenza, se siamo li è perché finora abbiamo fatto bene, non si vincono otto partite per caso, le altre volte però ho sempre visto quella cattiveria che l’altra sera è quasi sempre venuta a mancare".
Scendendo nello specifico il dito finisce inevitabilmente nella piaga. "Abbiamo subito troppo vicino a canestro per tutta la partita e alla fine non poteva bastare la buona prestazione da tre punti: perdiamo tutte le battaglie a rimbalzo, soffriamo l’uno contro uno spalle a canestro e vicino a canestro se non miglioriamo in attacco e in difesa sarà sempre più dura".
Gianni Angelucci
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