Kwan Cheatham: cittadinanza italiana e futuro con Unahotels
Kwan Cheatham, protagonista della stagione Unahotels, punta alla cittadinanza italiana e a nuove opportunità.

Kwan Cheatham, 29 anni, primo campionato alla Pallacanestro Reggiana
Magari non è stato in cima alle preferenze dei tifosi, ma Kwan Cheatham si è rivelato più determinante di quanto le altalenanti prestazioni sfornate possano fare pensare, nella positiva stagione della Unahotels. Non a caso è stato uno dei pretoriani di Priftis e se riuscisse ad acquisire la cittadinanza italiana si aprirebbero interessanti prospettive in merito alla sua riconferma; come per lui, altresì, ampie opportunità in ambito europeo.
Cheatham, partiamo proprio da questo punto. Corre voce che sia sul punto di ottenere il passaporto italiano, grazie anche al fatto che sua moglie (Emily Rose Correal, ex giocatrice di Serie A con 10 presenze in Nazionale) già la possiede. "Confermo. Ad aprile ho superato l’esame di lingua e sto approntando tutta la documentazione per ottenerla. Il massimo per me sarebbe vestire la maglia azzurra, magari già a novembre e così completare il percorso per avere la formazione italiana".
Questo potrebbe agevolare anche una sua riconferma in biancorosso. Le piacerebbe? "Sì, perché no? E’una opzione".
I fatti dicono che la sua missione nell’Unahotels l’ha compiuta: è stato preso per la sua notevole mira al tiro da 3 (primo tra i biancorossi col 38%), per aprire il campo e consentire diverse variabili all’attacco reggiano. Soddisfatto della sua annata? "Devo dire che è stata una stagione più che buona per me, certamente la migliore della mia carriera, e sono contento di essere riuscito a fare quello per cui sono stato scelto. Come squadra abbiamo ottenuto davvero buoni risultati e centrato gli obiettivi previsti".
E’ stato anche il biancorosso maggiormente impiegato sul parquet… "Non è una sorpresa; nella mia carriera ho sempre avuto minutaggi alti, sono anche molto soddisfatto per avere avuto la fiducia costante del coach, e di essere riuscito a fare quello che mi chiedeva, anche cose diverse rispetto alle mie attitudini di giocatore".
C’è qualche rimpianto per qualche sconfitta che poteva essere evitata o per dettagli che sono costati posizioni in griglia playoff? "Quando dai tutto e noi l’abbiamo fatto, non puoi avere rimorsi. Certo c’è sempre qualcosa che vorresti fosse andato in modo diverso, ma pensarci adesso non ha molto senso. Abbiamo fatto il nostro dovere, dando il massimo, dobbiamo essere contenti di questo".
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