La semifinale di venerdì ha evidenziato la crisi della Rbr. Blackout Rimini anche in Coppa: pesante -28
Coronata una rimonta col +1 a metà terzo quarto, gli adriatici si sono sciolti. Stasera finale Cantù-Cividale

La delusione di Alessandro Grande nel salutare i tifosi al termine della semifinale
La caduta della Rbr Rimini nelle Final Four di Coppa Italia in corso a Bologna è fragorosa e destinata a continuare a far rumore. Perché il vero problema della sconfitta con Cividale non è stato quello di aver abbandonato il sogno di alzare la Coppa. No, il vero problema è stato il -28. La mancata reazione dopo la prima spallata friulana. L’arrendevolezza degli ultimi 15 minuti di gioco. Il 66-94 è stato il frutto amaro di un match vissuto all’inseguimento, poi in equilibrio e infine improvvisamente sparito.
Dopo il 2-10 iniziale, RivieraBanca si è fatta sotto, pur concedendo sempre tantissimo all’attacco di Cividale. Dal 19-26 di fine primo quarto si era arrivati al 44-46 dell’intervallo, con la bella notizia di un Robinson tornato frizzante e un Camara incisivo in area e dominante vicino a canestro. Buoni segnali, ma con una difesa incapace di contenere l’atipicità dei lunghi avversari, sempre pericolosi con le triple di Miani e gli short-roll di Giacomo Dell’Agnello.
La partita è esistita fino al 24’, quando Robinson ha regalato a Camara l’assist per il 56-55. Di lì in avanti, il buio. Chiusura di terzo quarto sul 59-75 e fine partita sul 66-94. La Gesteco ha vinto l’ultimo ‘quarto d’ora’ di gioco per 39-10.
"La partita non c’è stata – ha commentato con schiettezza Sandro Dell’Agnello –. Nel mio anno e mezzo a Rimini non siamo mai stati questi, quelli delle ultime tre settimane, e ovviamente ci deve essere stata una causa e un effetto. Non si rimbambisce tutto di un tratto. Penso di aver individuato il problema e, con l’aiuto del mio staff, penso che potremo risolverlo. Lo risolveremo, è una promessa che devo a me stesso, alla nostra società e ai tifosi. Non siamo questi e non possiamo essere questi".
Nel post-partita si è parlato anche del tema infortuni, che a febbraio hanno tolto tanto alla squadra. Il capoallenatore di Rbr, però, non intende metterlo come primo motivo della debacle e del momento no. "Una parte del problema è sicuramente questo, ma è inutile continuare a parlarne, dobbiamo risolverlo. Sono qui per questo". Con la squadra in ripresa fisica, anche se certamente lontana dalla condizione migliore, tutto ci si aspettava fuorché un crollo come quello di venerdì sera.
In attacco si sono salvati Robinson (16 con 4 assist) e Camara (13 con 5 rimbalzi), ma vanno segnalate le prove più che discrete di Masciadri (8 con 2/2 da tre) e Anumba (9 con 2/3 da tre).
Stasera alle 20.45 (diretta su RaiSport) la finale se la giocano Cantù e Cividale. Archiviata la Coppa, la testa va subito al campionato, dove Rimini è seconda insieme ai brianzoli a -6 da Udine ma con una partita in meno rispetto a entrambe. Venerdì arriva al Flaminio Pesaro, che ieri ha interrotto una striscia di tre sconfitte consecutive.
Loriano Zannoni
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