La stagione dell'OraSì si conclude tra applausi e rimpianti a Jesi
L'OraSì chiude una stagione sopra le aspettative, nonostante la sconfitta a Jesi. Coach Gabrielli elogia la crescita della squadra.

Flavio Gay in campo nel match di mercoledì sera a Jesi. La guardia ha messo a referto 12 punti
Finisce tra gli applausi e sul campo della ‘fatal Jesi’ la grande stagione dell’OraSì, parquet che ha negato i playoff ai ravennati come era già accaduto nella stagione 2017/18 ai tempi dell’A2. Questa volta però i giallorossi non hanno rimpianti, perché obiettivamente hanno giocato un campionato sopra le aspettative, dovendosi salvare due volte per colpa dell’esclusione di Chieti, e raggiungendo un play in insperato dove hanno messo la ciliegina sulla torta vincendo a Fabriano. A Jesi era difficile fare meglio contro una squadra attrezzata ed esperta che al momento giusto ha piazzato la zampata decisiva.
"Chiaramente c’è rammarico nel perdere uno spareggio che avrebbe permesso di arrivare a playoff insperati – sottolinea coach Andrea Gabrielli –, ma bisogna essere onesti. Jesi ha vinto perché ha meritato: noi abbiamo dato tutto quello che avevamo nel primo tempo e poi abbiamo faticato. Forse eravamo stanchi, ma merito a Jesi che ci ha concesso venti punti negli ultimi due quarti ed è stata brava a segnare i canestri giusti al momento giusto". Resta quindi una grande stagione, con Gabrielli che è stato il grande artefice nel rinvigorire e rivitalizzare una squadra con evidenti lacune nella costruzione e che avrebbe dovuto ricorrere al mercato, ma che il coach è stato bravissimo a rendere più che competitiva, tirando fuori il massimo da ognuno.
"Della stagione mi porto dentro la felicità di aver visto questi ragazzi nella loro crescita che hanno avuto durante l’anno e come hanno sopperito ai momenti di difficoltà, anche emotiva, quando non arrivavano le vittorie anche dopo settimane di ottimi allenamenti. Stupenda è stata la loro sfrontatezza e il fatto che non si siano mai abbattuti dopo sette sconfitte consecutive e neanche esaltati nel girone di ritorno dove abbiamo ottenuto molte vittorie. Hanno sempre pensato ad una partita alla volta ed è sintomo di professionalità e di personalità. Auguro a tutti loro il miglior futuro perché se lo meritano".
E adesso bisogna pensare al futuro e a dare continuità nella programmazione, partendo dalla conferma di coach Gabrielli. Un suo rinnovo (il contratto scade il 30 giugno) sarà fondamentale e si spera scontato, perché altrimenti si dovrà ripartire da zero e cancellare quanto di buono è stato costruito in questa annata. Poi c’è il lato societario, con tutte le problematiche relative al post Vianello e alla cessione della società a quel gruppo di imprenditori che, si dice, da tanto tempo stiano lavorando per acquisire il club. Ci sarà insomma tanto lavoro per Bottaro, che ha esaurito anche gli impegni con Torino uscita dai play in, e per la dirigenza, ma l’appello dei tifosi e di non dilapidare quanto visto in questi mesi, per non fare come diceva il mitico cestista e allenatore Aza Nikolic: "Tu sei come mucca di Erzegovina: prima fare tanto buon latte e poi dà calcio al secchio". I tifosi giallorossi non lo meriterebbero.
Luca Del Favero
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