La Unahotels strappa coi denti la vittoria. In Turchia esulta solo dopo l’overtime
Primo successo nel Round of 16 di Champions: determinante la sfida vinta a rimbalzo 46-36. Male invece ai tiri liberi

Sasha Grant: buone scelte, ma troppi errori
ALIAGA PETKIMSPOR 87 REGGIO EMILIA 91 dts
ALIAGA PETKIMSPOR: Van Beck 12 (0/2, 2/5), Tyree 12 (1/2, 3/10), Efeoglu 6 (2/3 da 3), Williams 27 (6/8, 3/5), Aldridge (0/4 da 3); Sav 9 (3/9), Dotson 3 (0/2, 1/2), Russell 15 (1/5, 2/4), Gultekin 9 (1/4, 1/1).N.e.: Echenique, Senkahya. All.: Goran.
UNAHOTELS REGGIO EMILIA: Uglietti 2 (0/3 da 3), Barford 8 (2/6, 1/4), Cheatham 20 (4/4, 3/9), Gombauld 10 (2/3, 2/3), Faye 8 (4/7); Winston 11 (2/4, 1/4), Grant 6 (0/2, 2/3), Smith 14 (4/6, 2/6), Faried 10 (4/7), Chillo 2. N.e.: Gallo. All.: Priftis
Arbitri: Liszka (Polonia), Maciulis (Lituania) e Männiste (Estonia)
Parziali: 25-19, 42-35; 59-62, 79-79
Note: T.l. Pet 27/32 Reg 14/22. Rimb.: Pet 36 (Sav 9) Reg 46 (Faried e Faye 8). Ass.: Pet 17 (Russell 4) Reg 23 (Barford e Winston 5).
Un successo che dovrebbe valere quattro punti. Certo, in classifica i biancorossi se ne ritroveranno soltanto due – come da regolamento – ma se ne meriterebbero il doppio perché questa partita l’hanno dovuta vincere un paio di volte. La prima con una tripla da campione di Smith che era valsa il +1 (78-79 a 3’’ dalla sirena) e la seconda grazie ad un tuffo di Uglietti che con il recupero su Tyree (palla a due, ma la freccia premiava la Unahotels) ha scippato ai turchi il pallone per l’ultimo tiro. Il fallo successivo ha mandato in lunetta Cheatham che non ha tradito (2/2), rompendo quella che ieri sembrava una maledizione: 14/22 ai liberi, per un tragico 63%. Una statistica che, soprattutto in trasferta, di solito è una condanna a morte. Reggio però ha saputo andare oltre a questo e all’assenza di Vitali, mascherando anche l’inizio no di un Winston riemerso solo nel finale dopo un match complicato (7 palle perse) in cui ha palesato tutti i condizionamenti dell’infortunio al costato patito a Tenerife, otto giorni fa. Dopo un avvio un po’ lento e un approccio non proprio feroce che li aveva visti sotto di 7 all’intervallo (42-35) i biancorossi avevano sfoderato un terzo quarto da applausi e con un ottimo Cheatham erano riusciti a volare sul +3 (59-62). Nel quarto periodo la missione sembrava compiuta anche prima del previsto (63-70 al 33’), ma Reggio ha poi perso lentamente consistenza, rischiando troppo, e finendo sotto (76-74) a 70 secondi dalla fine. Qui però ci sono state due prodezze. La prima: lo schema disegnato da Priftis che ha liberato Smith per il 76-76; poi la seconda: la tripla di Smith da 8 metri per il +1. Sull’ultima azione dei regolamentari però, ecco il patatrac, con Grant che sfiorava la schiena di Van Beck e il fischio – forse un po’ generoso – a premiare i locali. A un secondo dalla fine il tiratore dei turchi (83% di media dalla lunetta) ha quindi avuto i due liberi per vincerla, ma ha mandato corto il primo, realizzando solo il secondo. Nell’overtime Reggio è stata più fredda e ha saputo innescare gli uomini giusti (Winston e Smith su tutti) sfruttando una superiorità tecnica e fisica che non è mai stata in discussione (decisiva la sfida vinta a rimbalzo 46-36). Primo hurrà del ‘Round of 16’: era fondamentale e la squadra non ha tradito.
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