Lorenzo Uglietti: pilastro della Pallacanestro Reggiana fino al 2026
Lorenzo Uglietti, playmaker torinese, sarà un punto di forza della Pallacanestro Reggiana fino al 2026.

Lorenzo Uglietti, compirà 31 anni il prossimo 27 giugno
Lorenzo Uglietti è stato tra i più apprezzati per l’intensità che ha sempre messo sul parquet, mostrando gomiti e muscoli contro avversari più grossi di lui. Per questo il trentenne playmaker torinese sarà uno dei punti di forza della Pallacanestro Reggiana che verrà, essendo oltretutto sotto contratto sino a giugno 2026.
Uglietti, lei ha interpretato alla perfezione lo spirito biancorosso... "E’ una domanda o un complimento?". Diciamo tutti e due. I tifosi la pensano così. "Mi fa molto piacere vedere riconosciuto con grande affetto il mio impegno. La passione dei tifosi è uno dei motivi per cui sto molto bene a Reggio. Il fatto che la gente ti riconosca e sia disponibile a fare quattro chiacchiere di basket e non solo, rende tutto molto vivibile".
Alla luce di queste parole e del contratto in essere, va da sé che la rivedremo ancora in biancorosso... "Sì, credo proprio che 'Meglio Uglietti dei cappelletti' lo canteranno ancora, se poi vogliono fare anche più grande lo striscione che lo ricorda, a me di sicuro non dispiace".
Si dovrebbe andare avanti con coach Priftis. Una buona base da cui ripartire? "Per me sicuramente, con lui mi trovo molto bene. Conoscere sempre meglio il suo sistema sarà poi molto utile per essere pronto a impattare sul campo sin da subito".
La stagione appena finita è stata complessivamente positiva. C’è il rammarico per qualche episodio o dettaglio mancato, che l’avrebbe potuta rendere migliore? "Col senno di poi mi viene in mente la gara a Pistoia, nel girone d’andata, che abbiamo dominato a lungo e potevamo portarla a casa. Per contro abbiamo vinto rocambolescamente a Cremona. Alla fine è una questione di episodi: a volte ti aiutano, a volte ti penalizzano. Meglio non avere troppi rimpianti".
Il momento di svolta dopo un periodo a corrente alternata? "Il filotto di vittorie dopo la Coppa Italia, a marzo. Lì abbiamo capito che se stavamo concentrati e non facevamo troppe cavolate, avremo colto dei buoni obiettivi, in Italia e in Europa". Quindi lei è favorevole a giocare anche una Coppa, pur se questo dovesse dire cominciare prima la preparazione? "Assolutamente sì, per un giocatore è estremamente stimolante confrontarsi col meglio che c’è in altri campionati. Aumenta lo spirito competitivo".
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