Olimpia Castello: Doppio allenamento a Pasquetta dopo sconfitta a Pescara
L'Olimpia Castello si prepara per l'ultima sfida dei play in Out con doppio allenamento a Pasquetta dopo il ko a Pescara.

L'Olimpia Castello si prepara per l'ultima sfida dei play in Out con doppio allenamento a Pasquetta dopo il ko a Pescara.
Clima tutt’altro che idilliaco in casa dell’Olimpia Castello in vista degli ultimi 40’ dei play in Out di Interregionale (Conference Centro), con la squadra di coach Mauro Zappi costretta al doppio allenamento nel giorno di Pasquetta per volere dello stesso allenatore dopo il brutto ko occorso a Pescara: tutto considerato, una sorta di punizione per dare un segnale a un club che tanto si è speso in questa stagione.
Tuttavia per capirne gli effetti si dovrà attendere domenica, alle ore 18, quando in viale Terme arriverà Mondragone per l’ultima giornata dei play in: a quel punto per i castellani si aprirà la terza e ultima fase playout per mantenere la categoria.
Coach, che clima si respira in squadra dopo la sconfitta contro il fanalino di coda del girone?
"Ci siamo trovati la mattina di Pasquetta alle 9 per fare allenamento, seguito poi da quello delle 17: penso che dopo la partita imbarazzante e fastidiosa che abbiamo giocato a Pescara, questo era il minimo sindacale. È andata bene che non ci siamo allenati la sera di Pasqua. Ma mi sembrava giusto nel rispetto di chi fa sacrifici per portare avanti questa squadra in questo campionato: il nostro club".
Hanno inciso ancora gli infortuni o c’è altro?
"Bisogna essere onesti perché è il mio modo di fare: quando c’era da dire che questa squadra meritava dei complimenti ero il primo a farli. Poi è vero che abbiamo giocato lungamente senza Alessandro Grotti, ancora out, e questo cambia le prospettive rispetto alla squadra che si era pensata a inizio anno. Ma quando facciamo delle prestazioni come a Pescara la mia persona mi impone di dire la verità, scomoda e brutta che sia".
Lei come si sente a 40 minuti dalla fine della seconda fase play in?
"L’umore mio è nero alla decima potenza. Sono deluso dall’atteggiamento, dalla poca solidità mentale, dal non essere in grado di dar continuità alle buone cose che facciamo: è il caso di dire che diamo il calcio al secchio dopo avere munto la mucca".
Ogni volta che ha alzato i toni la squadra ha reagito, non crede?
"Spero che qualcuno si sia guardato allo specchio per capire cosa fare da qui alla fine. Io voglio salvarmi e spero che la stessa motivazione ce l’abbiano altre 10 persone".
Domenica arriva Mondragone, penultima in classifica. Come state fisicamente?
"Stiamo benino, fatta eccezione per qualche acciacco. Per il resto abbiamo una chance per fare bene nell’ultima partita della seconda fase, ma lo trovo superfluo".
Perché?
"Non so se siamo una squadra che deve guardare al piazzamento, quanto piuttosto una squadra che deve guardarsi dentro e capire cosa vuole fuori da qui alla fine. Abbiamo dimostrato di sapere fare, ma anche di sapere disfare. È il grande interrogativo che mi accompagnerà fino a fine maggio".
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