Paffoni Fulgor Omegna torna ai playoff: sfida contro Montecatini Herons

La Paffoni Fulgor Omegna, guidata da Riccardo Eliantonio, affronta i playoff di B Nazionale contro i Montecatini Herons.

di FILIPPO PALAZZONI
6 maggio 2025
Riccardo Eliantonio

Riccardo Eliantonio

È tornata dopo tre anni a respirare aria di playoff la Paffoni Fulgor Omegna. Lo ha fatto grazie al lavoro di coach Riccardo Eliantonio e di una squadra costruita a sua immagine e somiglianza. E che non vuole fermarsi: "Adesso viene il bello, contro la Montecatini targata Herons sarà difficilissima e probabilmente partiamo con il ruolo di underdog, ma daremo tutto", annuncia il condottiero rossoverde.

Riccardo Eliantonio, ha riportato Omegna nella postseason nobile di B Nazionale. Che atmosfera si respira intorno alla squadra?

"C’è sicuramente tanto entusiasmo, la società è molto contenta: l’obiettivo era quello d provare a centrare le prime sei posizioni e averlo centrato ci rende orgogliosi, anche se la stagione non è finita qui…".

All’orizzonte c’è una serie contro la Fabo Herons che si preannuncia molto equilibrata: cosa teme dei termali?

"È una squadra a mio avviso molto forte e che ha un vissuto perché coach Barsotti in questi quattro anni ha potuto lavorare e sviluppare la sua idea di pallacanestro con continuità. Giocano con grande energia, i cambi difensivi sistematici sono il loro marchio di fabbrica, con l’assetto che hanno assunto poi dopo il mercato invernale queste loro caratteristiche si sono accentuate. E i giocatori sono tutti di primissimo livello".

E cosa devono temere gli Herons di questa Omegna?

"Non sono io a doverlo dire. Sappiamo che sarà dura perché per avere una speranza di ribaltare il pronostico dovremo vincere almeno una partita fuori casa. Davanti a noi c’è una montagna da scalare ma ho detto ai miei giocatori che dobbiamo approcciarci a questi playoff con grande serenità, consapevoli delle nostre qualità e di quello che è il nostro percorso".

Un percorso che vi ha visto stabilmente in zona playoff in un campionato dal livello molto alto: qual è stato il vostro segreto?

"Un insieme di fattori: credo sia stato essenziale il clima sereno e positivo che si è sempre respirato nello spogliatoio. Questi ragazzi hanno dimostrato fin da subito il piacere di stare insieme in campo e fuori, si sono dati una mano e nei momenti di difficoltà, che ci sono stati per noi come per tutte le squadre, non hanno mai perso la bussola e sono rimasti compatti, continuando a credere in ciò che facevamo".

Merito dunque di com’è stata costruita la squadra…

"Con il ds Fanchini c’è stata subito grande sintonia. Con 38 partite e 8 turni infrasettimanali da affrontare abbiamo deciso di costruire un roster che avesse una buona dose di atletismo e fisicità e di puntare su giocatori che non fossero reduci da una stagione troppo logorante. Con nove giocatori nuovi e il solo Balanzoni confermato c’è voluto un po’ per costruire un’amalgama di squadra, poi però siamo riusciti ad ingranare".

Fondamentale è stato non aver sbagliato la scelta del comunitario.

"Andris Misters si è rivelato uno degli stranieri più impattanti di tutta la categoria. Tuttavia è stato determinante anche poter avere a disposizione il miglior Balanzoni, oltre al jolly Maruca, rivelatosi assai prezioso".

Nel roster sono presenti anche due giocatori per i quali sarà come rivivere una sorta di derby, ovvero Mazzantini e Corgnati, entrambi ex Montecatini ma sponda Gema.

"Ho avuto Mazzantini anche a Legnano, ci dà grande equilibrio e non è un caso che uno dei nostri momenti di down sia coinciso con il suo infortunio più lungo (alla mascella ndr). Corgnati invece ha estro e imprevedibilità, abbiamo puntato da subito su di lui ma allo stesso tempo abbiamo cercato di farlo crescere tranquillo affiancandogli un altro play di esperienza come Paolin".

Filippo Palazzoni

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