Piero Bucchi analizza la sfida tra Rimini e Cantù per la Serie A
Il coach Bucchi valuta le possibilità di Rimini e Cantù per la promozione in Serie A, sottolineando i punti di forza di entrambe.

Piero Bucchi al Flaminio durante una delle partite con Brindisi ai playoff
Ventotto anni fa il sogno, il ritorno in Serie A al termine di una stagione fantastica e dopo dei playoff dominati. Oggi Piero Bucchi, capoallenatore di quella favolosa Koncret Rimini, può analizzare meglio di tutti pregi e difetti delle due contender per la massima serie. Con la sua Brindisi, il coach ha affrontato Rimini e Cantù in regular season con un bilancio in parità, una vinta e una persa con entrambe. Poi i quarti di finale in cui Rbr l’ha spuntata alla quinta partita sulla sua Valtur. Un avversario tostissimo che ha messo a dura prova i biancorossi.
Coach, c’è una vera favorita in questa finale?
"No, io direi che siamo al 50% di possibilità per ognuna. Rimini ha il fattore campo a favore, ma Cantù è una squadra piuttosto esperta che ha le qualità per poter vincere anche fuori casa. Hanno entrambi le stesse probabilità di centrare la massima serie".
Quali sono, a suo avviso, i principali punti di forza di RivieraBanca e Acqua San Bernardo?
"Per certi versi sono due squadre che si assomigliano, perché sono entrambe profonde e hanno qualità diffusa. Rimini mi piace molto sul perimetro, con giocatori come Grande e Tomassini che dalla panchina possono incidere parecchio, per non parlare dei big titolari Robinson e Marini. Cantù ha un reparto lunghi profondo con Basile, Baldi Rossi, Okeke ed Hogue, senza contare McGee tra i piccoli. Sarà sicuramente una bella serie".
L’ambiente può influire o sarà una questione esclusivamente tecnica?
"Può influire ma, mano a mano che si andrà avanti nella serie le due squadre, comunque, dovranno guadagnarsi tutto in campo. Rimini può avere più giocatori che possono fare la partita".
Il 18 maggio del 1997 lei guidò la Koncret Rimini alla vittoria in gara3 con la Montecatini di Michael Williams e Kenny Barlow. 3-0 e festa al Flaminio. Fu l’ultima promozione in A nella storia del Basket Rimini. Quali sono i suoi ricordi?
"Eravamo partiti per salvarci ma mettemmo insieme una stagione bellissima, una grande cavalcata che ci portò ai playoff col vantaggio del fattore campo. E lì, in quella postseason, due serie vinte per 3-0 con Caserta e Montecatini. Un percorso straordinario, una stagione che mi rimarrà nel cuore".
Nel 2025 Rimini ci riprova. La A manca da 24 anni, la promozione da 28. Il Flaminio è sempre lì. La storia, prima o poi, si deve ripetere.
Loriano Zannoni
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