Rbr si scioglie nei finali di partita. Poche gioie se il gioco si fa duro
In dieci occasioni su 13 sconfitte Rimini ha perso dopo essere stata punto-a-punto sino all’ultima sirena

Rbr si scioglie nei finali di partita. Poche gioie se il gioco si fa duro
di Loriano Zannoni
Oltre i confini della tecnica e della tattica. Ben al di là della strutturazione di squadra che in stagione ha funzionato a singhiozzo. Per Rbr i problemi nascono e non muoiono nei finali di partita, nei possessi decisivi quando un rimbalzo preso o una difesa più tosta possono fare la differenza. Invece la Rinascita è affondata spesso e malvolentieri, quasi sempre, quando la mano non deve tremare e i nervi devono essere sotto controllo. Sabato l’ha decisa Redivo sulla sirena ed è una beffa per due motivi. Il primo è che quella difesa nei 5 secondi finali non ha avuto effetto sul giocatore, bravo a battere Anumba in uno contro uno e a volare appoggiando a tabellone sull’aiuto di Johnson.
Il secondo è che proprio Redivo dovrà saltare almeno una partita di fase a orologio perché è stato convocato con l’Argentina, così come Delia di Udine, per due gare col Cile di qualificazione all’Americup (22 e 25 febbraio). Con Rbr però c’era ed è stato letale. Con tanto killer instinct, materia eterea e indistinguibile ma tremendamente importante.
Nel bilancio di 6 vinte e 13 perse di Riviera Banca, la zampata è mancata spesso. Delle 6 vinte, 3 sono arrivate con ampio margine (due con Chiusi e una con Orzinuovi), una rimanendo in discreto controllo (solo la differenza canestri in ballo a Cento negli ultimi secondi), una all’overtime (Verona) e una rischiando grosso dopo il +8 a 2’ dal gong (con Piacenza 0/2 ai liberi di Veronesi a -15“ per il mancato pari). E le 13 sconfitte? Disastri e crolli? No, tutt’altro. E forse fa quasi più rabbia così. L’unica vera sconfitta pesante è arrivata con Trieste al Flaminio in condizioni ambientali particolari, con Johnson in ospedale dopo la botta alla testa a inizio partita. Poi le due gare di inizio campionato, con Piacenza e Fortitudo, con gli avversari sempre avanti di almeno tre possessi negli ultimi cinque minuti.
E le altre dieci? Tutte incredibilmente equilibrate, con Rbr anche avanti in diverse occasioni. Dieci partite perse che pesano tantissimo e che sbattono sul tavolo un problema coi finali di partita che fa da linea di tendenza a una stagione al momento insufficiente. L’ultimo minuto di Orzinuovi all’andata, col tecnico a Marks, l’overtime del primo derby, il -5 con Cento in casa dopo che Rbr era a +1 a 3’ dalla fine. Poi ancora il supplementare di Cividale, il -4 a Nardò dopo essere stati a +2 a 3’30“ dal gong. Il -3 a Udine a 13“ dalla sirena, il -7 in casa della Fortitudo dopo essere stati vantaggio a 3’ dalla fine, il -2 di Verona al 38’ trasformatosi in -6 al 40’.
Per finire con gli ultimi casi, quello doloroso del derby con Forlì in rimonta e quello con Cividale col game winner di Redivo. Ci sono anche le vittorie, ma la bilancia dei finali di partita pende troppo dall’altra parte. E deve essere riequilibrata per ambire a un campionato diverso.
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