Rimini e Filloy quindici anni dopo. Al Flaminio una Trieste agguerrita
Domani la Rinascita sfida i giuliani guidati dall’italo-argentino che spiccò il volo partendo dalla Riviera nel 2008

Rimini e Filloy quindici anni dopo. Al Flaminio una Trieste agguerrita
Ve lo ricordate bambino? Era il 2008, il cordobes aveva 21 anni e stava per spiccare il volo partendo da Rimini. Ariel Filloy si porta dietro un cognome che, anche in Riviera, è storia, poi ci ha costruito sopra una carriera di alto livello in Serie A. Per lui anche uno scudetto, quello del 2017 con Venezia. Oggi, a 36 anni, è parte integrante di una Trieste che arriverà domani al Flaminio con propositi di vittoria e che ha nel mirino la Serie A.
Troppo per una RivieraBanca in difficoltà su parecchi fronti? Dipenderà tanto da quanto del massimo potenziale sapranno sfruttare le due squadre. I giuliani, che dalle nove partite giocate hanno ricavato sei vittorie, sono reduci dal successo nel derby con Cividale, pur senza l’americano Eli Brooks, ai box per un’infiammazione. Brooks è un play-guardia che mette a referto 11.8 punti in 30 minuti di utilizzo medio, con una percentuale da tre rivedibile (33) ma anche un contributo molto solido a livello di rimbalzi (6.8) e assist (4.1). Probabilmente ci sarà, così come l’altro infortunato Ferrero (colpo alla mano nell’ultima partita), esperta ala di 1.98 che dalla panchina fa registrare da 4 punti e 4 rimbalzi a gara. Il secondo americano di Trieste è atleta con pedigree di assoluto valore: si tratta dell’ala Justin Reyes, nazionale portoricano reduce dalla Serie A con Varese e in questo girone rosso autore di 20.4 punti (secondo dietro a Russ Smith) e 10.3 rimbalzi.
Occhio in quintetto anche al play Michele Ruzzier (8 punti e 5 assist) e al centro di 2.11 Francesco Candussi, l’esempio di cosa può essere Trieste quando gioca al massimo del suo potenziale. Candussi fa partire verso il canestro cinque tentativi a gara e il gioco perimetrale è nelle sue corde come in quello di tutta la squadra. È quella che tira più da tre punti, Trieste, e in questo contesto sono molto importanti anche Campogrande e lo stesso Filloy. Campogrande è una guardia-ala da 8.4 punti col 44% da tre (oltre 5 tentativi), Ariel invece di punti ne mette 12.6 col 43% dalla lunga distanza (attenzione, su quasi nove tentativi). Poi Deangeli, Vildera, Bossi, tanto per raccontare di una formazione profonda e che coach Jamion Christian sta cercando di tenere nell’alta classifica.
In fondo, ma non troppo, c’è una RivieraBanca che solo oggi saprà se potrà contare sugli infortunati Grande, Tassinari e Simioni. I tre sono andati in crescendo dopo i rispettivi infortuni, ma la prudenza è d’obbligo visti i recenti guai muscolari.
Loriano Zannoni
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