RivieraBanca sfiora la Serie A: sconfitta da Cantù nei playoff
RivieraBanca esce dai playoff contro Cantù, a un passo dalla Serie A. Analisi delle sfide e prospettive future.

Gerald Robinson potrebbe salutare Rimini dopo una sola stagione
RivieraBanca esce col cappotto dalla finale playoff con Cantù dopo essere arrivata seconda in campionato alle spalle di Udine. A un soffio dalla Serie A, sia per quanto riguarda il posizionamento di regular season e sia per il fatto di aver accarezzato il sogno fino all’ultima sfida di postseason. Quando tutte le altre erano in vacanza, Rbr era lì a lottare per un obiettivo concreto. Vien da dire, lanciando per un attimo lo sguardo verso il 2025-2026, che per mantenere il livello e continuare a lottare per lo stesso tipo di obiettivi serva poco, solo qualche accorgimento in più nel roster. In fondo questo gruppo ha dimostrato di valere la vetta, anche se in estate era accreditato della quarta, quinta o sesta posizione, più che della prima o della seconda. E allora, cosa non ha funzionato nei playoff con Cantù?
Va detto e ribadito che l’avversario, l’Acqua San Bernardo, era stata costruita per il grande salto. Ha saputo sfruttare a campionato in corso l’italianizzazione di Basile, che era nell’aria ma non scontata, e ha trovato la chimica nel momento giusto, finendo col vincere le ultime sette partite di fila: una con la Fortitudo, tre con Rieti e tre con Rimini. Basile attualmente è un italiano che fa gola alle big della A, Milano su tutte, ed è normale che in A2 sposti gli equilibri. Rimini, dal canto suo, contro questa Cantù, è andata a un passo da vincere ogni singola partita, peccando periodicamente nei primi cinque minuti di quarto periodo. Quasi sempre con De Nicolao a deciderla in posizione di play. La difesa è migliorata tanto nel corso della serie, ma è andata costantemente in difficoltà nel secondo tempo, con 50 punti subiti nella prima partita, 44 nella seconda e 49 nella terza. Troppi, ma il talento di Cantù ha giocato un ruolo preponderante. Rimini avrebbe meritato di vincere almeno una partita, per il tipo di sforzo tecnico prodotto, ma le cinque vittorie su cinque in stagione di Cantù lasciano poche risposte.
Rimane l’amarezza per una direzione di gara che nel finale di gara3 ha concesso tanto a Basile nei possessi precedenti e nulla a Marini nell’ultimo. Sull’ex Trapani il fallo è evidente, solare. Un eventuale 2/2 avrebbe portato avanti di uno Rbr, con l’ultimo possesso di Cantù per un tiro sulla sirena. Ipotesi, ma il 3-0 rimane scolpito nel marmo, così come le cinque vittorie stagionali di Cantù in cinque incontri. Lo stesso Marini, in difficoltà nei playoff al tiro (ma non a rimbalzo e in difesa), non è contestabile, a livello di proiezione futura. La scorsa estate ha firmato un biennale. Qualche intoppo per lui nella postseason, ma anche un campionato da mvp. Differente il discorso per Gerald Robinson, che è cresciuto dopo l’infortunio e ha giocato dei buoni playoff, bucando però gara1 e gara2 di finale con Cantù prima della reazione d’orgoglio nella terza partita. L’americano – suo l’antisportivo che di fatto ha poi chiuso il match in gara3 – potrebbe essere uno dei partenti, il pezzo più pregiato ad andarsene. Vien facile pensare a una conferma di buona parte del roster, magari con un due o tre puntelli nuovi e con la crescita di Sankare. Rimini si è affacciata alla porta della promozione. Nel prossimo campionato vuole entrarci per davvero.
Loriano Zannoni
Continua a leggere tutte le notizie di sport su