Rossano Guerri: Nuovo progetto sportivo per Bologna 2016 dopo la salvezza
Il presidente del Bologna 2016 Rossano Guerri annuncia un nuovo progetto per unire società sportive e lavoro.

Il presidente del Bologna 2016 Rossano Guerri parla del passato, presente e futuro
È sufficiente una scorsa ai suoi traguardi sportivi e lavorativi in rapporto alle sue dichiarazioni: il presidente del Bologna 2016 Rossano Guerri è uno di parola. Così, dopo la recente salvezza ottenuta in B Interregionale, il numero uno dei rossoblù tira le somme della stagione appena conclusa e guarda avanti con desiderio.
Presidente, che campionato è stato?
"L’annata si è chiusa bene, abbiamo ottenuto la salvezza. Su questo eravamo tranquilli anche se negli ultimi mesi il rendimento è sceso. Finché eravamo con l’organico al completo pensavamo di fare i playoff, senza velleità di salire, poi abbiamo dovuto rivedere gli obiettivi".
Cos’ha inciso?
"Si sono concentrati tanti infortuni sui nostri esterni e ci abbiamo messo il tampone con Thomas Tinsley: ma siamo molto contenti anche del rendimento dei nostri giovanissimi Federico Gamberini e Giovanni Faldini. Però se l’annata non ci vedeva con questi infortuni avremmo potuto toglierci qualche soddisfazione in più, ma va bene così".
Che serie B è stata?
"Campionato fisico, magari con meno tecnica, ma con più energia: il predominio fisico farà la differenza nel basket futuro".
A proposito di futuro, bolle già qualcosa in pentola?
"Chiudo la mia nona stagione da presidente, periodo nel quale mi sono alternato fra C Gold e serie B. Abbiamo giocato 300 partite vincendo il 53-54 percento, con l’obiettivo di avvicinare i tesserati alle serie superiori e di avvicinare ragazzi al mondo del lavoro. Fra chi è arrivato in A2 e chi ha iniziato a lavorare è stato gratificante. Ma dopo 9 anni questo ciclo si chiude".
In che senso?
"Ho in mente un progetto diverso, che possa catalizzare l’attenzione di altre società che vanno da Bologna a Imola, trovando una sorta di spazio comune per fare campionati diversi e nel quale si possano gestire settori giovanili e talenti e lanciarli tanto nello sport quanto nel lavoro. Ma vorrei un ruolo di supporto".
In pratica un progetto Bologna 2016 ingrandito?
"Ogni società manterrebbe il proprio marchio, ma cambierebbero gli obiettivi e le singole autonomie. Parliamo di unire le forze, che vorrebbe dire condividere spazi, strutture, dirigenti e allenatori e accompagnare i ragazzi più brillanti alle categorie superiori e i giocatori a fine carriera al mondo del lavoro. Per dire, io mi specializzo nella serie B coi migliori under 20 delle società, un altro club invece si specializza nella serie C coi migliori under 18 e così via".
È un progetto ambizioso.
"Sì, è un progetto dove andrebbero accolte anche amministrazioni pubbliche per avere campi e strutture, si deve investire anche per il personale medico e fisioterapeutico. Ripeto, ognuno mantiene il suo marchio, ma all’interno di una rete fatta di una fortissima connessione".
Che responsi ha avuto?
"Vediamo, per ora ho parlato con alcune società che si sono rivelate serie e interessate. Ma potrebbe essere attrattivo per molti che ci vedono come ponte sociale fra lo sport e il mondo del lavoro".
Si è dato delle tempistiche?
"Entro i primi 15 giorni di giugno si deve decidere".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su