Serie B Interregionale: "Brucia fare i playout, ma il gruppo è sano». Il patron Guerri guarda al futuro: "Il Bologna 2016 in buone mani»

Di sicuro aver visto sfumare in volata l’accesso ai playoff di Interregionale ha lasciato l’amaro in bocca a tutto...

di GIACOMO GELATI
19 febbraio 2025
Rossano Guerri, il presidente del Bologna 2016 che gioca al PalaSavena

Rossano Guerri, il presidente del Bologna 2016 che gioca al PalaSavena

Di sicuro aver visto sfumare in volata l’accesso ai playoff di Interregionale ha lasciato l’amaro in bocca a tutto il Bologna 2016 del presidente Rossano Guerri (0-5 il rendiconto di fine regular season). Che dopo il successo casalingo nell’ouverture di seconda fase contro la Jadran Trieste guarda fiduciosamente al futuro: la salvezza è a portata di mano di coach Giovanni Lunghini e soci, ma soprattutto il club sta gettando le basi per una crescita solida del giovane patrimonio.

Che finale di regular season è stato? "Venivamo da una stagione ottima, anche se condizionata dagli infortuni di inizio anno che ci hanno tolto un paio di giocatori del quintetto. Se a questo ci aggiungi l’influenza dell’ultimo periodo, con altre 2-3 giocatori fuori dalle rotazioni, la morale della favola è semplice: è arrivato un calo di forma che non ci ha permesso di vincere le due partite che avrebbero dato accesso ai playoff".

Molto rammarico o guardate al vostro processo di crescita? "Sarei sciocco a dire che sono meglio i playout dei playoff, questo è fuori di dubbio. Ma è anche vero che come club ci stiamo impegnando da anni affinché i ragazzi vengano lanciati nello sport e nel mondo del lavoro. È sempre stato il nostro obiettivo, quindi ora puntiamo a fare una buona seconda fase e salvarci. Inoltre non avevamo né le velleità né la struttura per salire, quindi va bene così".

Che campionato avete trovato quest’anno? "La parte lombarda è senza tema di smentita il campionato più competitivo, specie sotto il profilo fisico. Però quando perdi 5 partite nel rush finale della regular season ci sono ben pochi alibi e non abbiamo avuto le risposte che ci aspettavamo per fronteggiarla al meglio".

Ha inciso la mancanza di un derby? "Ci è mancato enormemente questo aspetto: Ferrara era in un’altra division, mentre i New Flying Balls Ozzano e l’Olimpia Castello addirittura in un’altra conference. Contro Reggio Emilia, e mi dispiace tanto doverlo ammettere, è stato il derby del deserto".

Poca gente? "Sì, è mancato un derby di campanile. Al di là dell’incasso, ne faccio un discorso di spettacolarità e di movimento emiliano più solido. Ho come l’impressione che l’Emilia-Romagna non sia più sovrana a livello di B".

State già guardando alla prossima stagione? "Non ancora, ad oggi siamo molto concentrati sul finale e ci stiamo togliendo tante soddisfazioni, avendo in campo dei 2004 e dei 2005 da far crescere: la squadra non ha nessuno sopra i 29 anni e dopo aprile inizieremo a pianificare il futuro".

Sta incidendo il lavoro di coach Giovanni Lunghini? "Certamente, è un allenatore inclusivo e positivo, valorizza tutte le risorse a disposizione. Credo di poter dire che la soddisfazione di lavorare assieme sia reciproca".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su