Stacy Davis: il trascinatore della Benedetto nel basket italiano
Stacy Davis, il pivot californiano, ha avuto un impatto decisivo nella salvezza della Benedetto, diventando un leader insostituibile.

Stagione strepitosa per Stacy Davis, uno dei migliori americani della serie A2
"Un pivot bonsai". Così si diceva di lui al suo arrivo, e poco altro, tra qualche perplessità. D’altronde, dopo un biennio o quasi in Giappone, di Davis era difficile anche solo reperire video o giocate degne del loro nome, in un campionato, quello del sol levante, che non sempre si può definire come competitivo o allenante. Oggi invece di Stacy, a Cento e in generale nella geografia del basket italiano, si conoscono a memoria le caratteristiche, fisiche e tecniche, e si sa del prepotente impatto che il lungo di San Diego ha avuto alla sua prima stagione in Italia. Se ci fosse da scegliere il giocatore copertina della salvezza della Benedetto, lui sarebbe la figura perfetta: trascinatore, leader, grande lavoratore e anche uomo-spogliatoio, con quel sorrisone che contagia e ha contagiato il mondo biancorosso, dentro e fuori dalla Baltur Arena.
Sorrisi, ma anche la faccia giusta sul campo, mostrata sempre senza mai fare un passo indietro, anche contro chi non difettava certo di pedigree in categoria, destreggiandosi spesso e volentieri tra i gomiti dei pitturati di mezz’Italia, preferendo un morbido jumper cadendo all’indietro per poi sentire il più delle volte il gustoso suono del "ciuf" e l’applauso di tutto il palazzo.
Il più costante Davis, nonché il migliore, numeri alla mano, della Sella 24/25, con 18.2 punti segnati – il terzo in assoluto di tutta la lega, alle spalle del pesarese Ahmad (21.6) e del brindisino Allen (18.5), prima della cessione a febbraio all’Hapoel Haifa -, 6.5 rimbalzi e 1.9 assist, in 38 partite di stagione regolare. Stacy è stato anche il più utilizzato in campionato da Di Paolantonio, con quasi 35 minuti medi in campo ogni domenica più infrasettimanali, a testimonianza di come il coach si fidasse di lui e del suo apporto, e di come, soprattutto, il 30enne californiano fosse indispensabile ed insostituibile per la Benedetto.
Il massimo in stagione? A Livorno, lo scorso 23 marzo, in un pomeriggio che non solo regalò una vittoria e due punti pesantissimi ai biancorossi nella lotta per salvarsi, ma che diede ancor più consapevolezza ad un gruppo che, proprio dopo la trasferta toscana, perse in via definitiva Carlos Delfino. Al PalaMacchia, Davis esagerò, con 34 punti in 35 minuti, 7 rimbalzi, 4 assist e 1 recupero, per un totale di 45 di valutazione. L’altro "trentello" (30 in 38’), anche se più amaro, è arrivato qualche settimana più tardi a Cividale, ad arricchire un’annata da top player, sempre in doppia cifra, fatta eccezione per tre gare: contro i friulani all’andata, in casa con Rimini (sfide che non a caso Cento perse entrambe) e a Brindisi, dove però fu il match-winner, con il "gol" dalla lunetta per il 77-76 finale.
Giovanni Poggi
Continua a leggere tutte le notizie di sport su