Stanic dirige l’orchestra La T Gema: "Qui per alzare il livello. E vincere"

L’esperto playmaker argentino è carico: "Convinto dal progetto, ambiente top. Con Chiarini c’è intesa"

di FILIPPO PALAZZONI
7 marzo 2025
Nicolas Stanic in azione

Nicolas Stanic in azione

"Ambizione" è la parola più utilizzata da Nicolas Stanic, nuovo play de La T Tecnica Gema Montecatini per descrivere sensazioni e curiosità del suo passaggio alla corte di Alessandro Lulli. Dopo una prima parte di stagione giocata alla Power Salerno il veterano italo-argentino ha deciso di abbracciare il progetto del club termale: "Qui si lotta per grandi traguardi ed è quello che voglio continuare a fare".

Che ambiente ha trovato? Con i compagni c’è stata subito intesa, quasi tutti siamo giocatori di una certa esperienza e quando trovi queste situazioni il processo di inserimento si accorcia, spesso ci capiamo con uno sguardo. Ho trovato l’ambiente che mi aspettavo: la dirigenza mi aveva già cercato in estate, il progetto è importante e mi stimola molto".

Alla luce di ciò pensa di aver perso qualche mese? "Alla fine della scorsa stagione le offerte sono state tante, non c’era solo quella de La T Gema. La scelta è ricaduta su Salerno anche per motivi personali e non ne sono pentito. Quando però si è ripresentata l’occasione di approdare in rossoblù non ci ho pensato due volte".

Che effetto le fa tornare a vestire i colori di Montecatini? "E’ un enorme piacere: questa è la terza volta che torno ma non ci si stanca mai di giocare in posti così. E’ una di quelle piazze storiche che fa bene al basket italiano, il nostro sport è vissuto con passione e trasporto e per un giocatore è il massimo lavorare in contesti del genere".

Il contesto è un po’ cambiato: adesso ci sono due squadre. "Fa un po’ strano ma penso che per il movimento e per l’interesse verso la pallacanestro in città questa rivalità sia stata positiva. Da giocatore sarebbe stimolante affrontare una partita come il derby, so che quelli di regular season si sono già giocati, ma potrebbe ricapitare ai playoff".

Non potranno però essere giocati al PalaTerme… "Un peccato. Mi ricordo l’atmosfera che si respirava all’interno del palasport: elettrizzante".

Manca sempre meno alla Final Four di Coppa Italia. Anche questa opportunità ha inciso nella sua scelta? "A dire il vero no, è stato decisivo il progetto e la voglia di questa società di salire di livello. Poter partecipare a manifestazioni del genere è un qualcosa in più che alla mia età non mi aspettavo di vivere: di final four ne ho giocate diverse ma non ne ho mai vinte, chissà che non capiti proprio stavolta (ride, ndc)".

Prima però c’è da pensare alla trasferta di Caserta. "Una sfida difficile contro un’altra squadra che rappresenta la storia del basket italiano, in un palazzetto difficile. Dovremo pareggiare e possibilmente superare il loro livello di intensità".

Come giudica invece il suo debutto contro Latina? "Non nascondo che ero molto emozionato, ma mio vissuto mi ha aiutato a rimanere lucido e a fare ciò che serviva".

Con Chiarini sembra essere già nata una bella intesa... "Con lui avevo parlato già a giugno, sono contento che alla fine le nostre strade si siano incrociate. Noi play dobbiamo capire in una frazione di secondo in quali mani il pallone è meglio che vada: quando la squadra è composta da tanti ottimi giocatori per noi il compito è più facile e Mateo è di certo uno di questi".

Filippo Palazzoni

Continua a leggere tutte le notizie di sport su