Tifosi in viaggio: Fortitudo attende Pesaro per i playoff
Mille tifosi in trasferta per sostenere la squadra del cuore. Fortitudo e Pesaro si sfidano per un posto nei playoff.

Mille tifosi in trasferta per sostenere la squadra del cuore. Fortitudo e Pesaro si sfidano per un posto nei playoff.
L’amore per la squadra del cuore vince sempre. I mille tifosi che hanno avuto la voglia di imboccare l’autostrada e farsi 180 km fra andata e ritorno, sono stati ripagati. Fra due giorni c’è un’altra spedizione, quella per Bologna, dove la Fortitudo attende Pesaro: in palio un posto nei playoff. E’ stato un bello spettacolo di pubblico, quello visto al Palafiera. E’ una tifoseria composita quella che prende posto sugli spalti del Palafiera, un palazzo rimasto nel cuore dei tifosi vintage per la vittoria che nel 1992 regalò alla Scavolini di Daye e Workman la Coppa Italia in una finale rimasta mitica contro la Benetton di Kukoc e Del Negro. Altri tempi, ma la passione, quella non muore mai. Non ci sono solo gli ultras, che fra l’altro, faranno il loro ingresso all’inizio del 2° quarto per testimoniare il loro dissenso: al loro posto uno striscione con la scritta "Questo si merita la nostra società". Poi, quando entrano, ne srotolonano un altro dal tono decisamente più goliardico: "Scusate il ritardo, abbiamo sbagliato palazzo". Ma il pubblico della Vuelle non è solo la curva, è eterogeneo, comprende tutte le generazioni, con tante famiglie che si sono messe in movimento per non lasciare sola la loro squadra. Come quella di Flavia Marini, che ha solo 5 anni, ed è probabilmente la più piccola tifosa pesarese presente al Palafiera: indossa orogliosa la canotta della Carpegna Prosciutto col suo nome sulle spalle che le ha fatto confezionare papà Giovanni. Non sfugge ai fissati della scaramanzia la presenza del ‘Guappo’ che è ormai considerato una sorta di portafortuna in città. In giro per il palazzetto anche volti noti del mondo del basket come coach Piero Pasini, Luca Dalmonte, l’ex gm della Vuelle Mauro Montini, Umberto Badioli e Giampiero Hruby, mentre Mauro Procaccini è al suo posto di combattimento a fianco di Michele Zavagnini per la telecronaca del match. Che è stato bello rivedere ieri alle 22 su Rossini tv, comodi sul divano, sapendo già il risultato. Ma il vero coraggio è di chi prende l’auto e parte, senza sapere come finirà. Bravi.
e.f.
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