"Una Sella solida per due quarti, ma nei finali fermiamo la palla"

Basket A2, coach Di Paolantonio: "Serve uno step in più, non solo nelle prestazioni. Dobbiamo fare punti"

di GIOVANNI POGGI
28 febbraio 2025
Stacy Davis in entrata contro la difesa della Effe (Foto Salvi)

Stacy Davis in entrata contro la difesa della Effe (Foto Salvi)

Derby indigesto e classifica che torna ad incrinarsi. Non proprio il mercoledì sera che sognavano i biancorossi, piegati in volata dalla Fortitudo e ko per la seconda volta di fila in una settimana alla Baltur Arena, dopo lo stop con Pesaro. A rincarare la dose, in negativo, alcuni risultati poco felici sugli altri campi, a conferma del fatto che fino a fine aprile sarà battaglia, e con sempre meno margine di errore. E sono stati minimi quelli commessi nei primi due quarti abbondanti contro l’Aquila, sprofondata nei secondi dieci minuti e in affanno fino alla sirena dell’intervallo. Poi, al rientro, la Benedetto ha cominciato a perdere le misure: si è scollata dietro, smettendo di comunicare e lasciando praterie al match-winner Aradori, e cristallizzata in attacco, dove Delfino e Davis hanno cercato a più riprese di risolverla da soli, ma senza riuscirci. Una Cento quindi bene a metà, e contro squadre come Bologna, seppur in crisi e incerottata, non te lo puoi permettere. "Complimenti alla Fortitudo, ma complimenti anche ai miei ragazzi, perché penso che abbiano fatto una partita solida – guarda il bicchiere mezzo pieno Di Paolantonio, sottolineando comunque le difficoltà riscontrate dai suoi nel secondo tempo –. Peccato per la sconfitta, perché l’abbiamo interpretata e approcciata come volevamo, muovendo bene la palla e spalmando punti su più protagonisti, specialmente nei primi due quarti. Il terzo, invece, è stato quello più povero, e anche quello che forse ha condizionato la gara, perché ha permesso alla Fortitudo di portarsi avanti. Lì, e in generale nei secondi venti minuti, è mancata comunicazione tra noi, ed è qualcosa che va migliorato: abbiamo lasciato tre canestri completamente aperti su misunderstanding difensivi di comunicazione, qualcosa che non possiamo permetterci". Eloquente, sotto questo aspetto, il battibecco Davis-Benvenuti a 4’30 dal termine sul chi si sarebbe dovuto occupare di Aradori, che invece solo e indisturbato ha apparecchiato la mattonella per l’ennesima tripla. Ma anche davanti, spesso, le cose non sono andate come dovuto. "Fermare la palla è un nostro difetto, soprattutto nei finali, quando vogliamo chiuderla il prima possibile. Dobbiamo invece imparare a non snaturarci e continuare a fare tutto ciò che ci ha permesso di portare la partita fino a quel punto. Occorre fare uno step in più sotto questo punto di vista". Ora giusto un paio di giorni per preparare la sfida del PalaPentassuglia, dove domenica alle 17.30 la Sella affronterà una Brindisi in fiducia (6 vinte nelle ultime 7) nonostante la sconfitta di mercoledì a Verona. "Siamo in crescita, soprattutto se pensiamo all’inizio del campionato, ma le prestazioni non bastano. Ora servono i punti, che sono la cosa più importante". Giovanni Poggi

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