Virtus: Contrasti in Assemblea, Fiumi Lascia con Fondo per Perdite

La Virtus affronta contrasti societari e l'uscita di Davide Fiumi. A rischio l'iscrizione in serie B Nazionale.

di ANTONIO MONTEFUSCO
17 maggio 2025
L’ex presidente della Virtus Imola Davide Fiumi ai tempi felici prima della debacle

L’ex presidente della Virtus Imola Davide Fiumi ai tempi felici prima della debacle

Un colpo di scena dietro l’altro. La Virtus non si fa mancare proprio niente. Giovedì doveva esserci l’attesa assemblea dei soci per determinare l’uscita del presidente Davide Fiumi, del fratello Alessandro e di Corrado Passera. Un’assemblea convocata dall’amministratore unico Stefano Loreti a cui lo stesso Loreti e l’altro socio Renzo Balbo non si sono presentati (possibile che non avessero avvisato?), lo spiega l’ormai ex presidente in una nota dove vengono puntualizzate molte cose.

In primis emergono dei contrasti fra le varie anime societarie, si parla di vecchie pendenze economiche ripianate nel tempo. Fiumi, scrive, che si è sprecata la possibilità di aprire un nuovo corso con gli stessi attori, ma non sarà cosi. Fiumi non lascia a mani vuote e si congeda con un fondo: "Di 140.000 euro – c’è scritto così nel comunicato diffuso – in modo da consentire la copertura delle perdite dell’esercizio in corso; perdite fisiologiche in un campionato finanziariamente impegnativo come la serie B Nazionale".

Ricapitolando non c’è stata la riunione per l’assenza dei due soci che non fanno capo ai Fiumi: "Un’assenza che ha compromesso ogni tentativo di accordo per riprendere il cammino guidato da Davide Fiumi – scrivono in una nota stampa –. Abbiamo ricevuto forte e chiaro il messaggio dei tifosi, che speravano in una fumata bianca e ci siamo presentati puntuali e con le migliori intenzioni, mostrando la più ampia disponibilità al dialogo e alla ricerca di una continuità che però non c’è stata. In questi due anni né lui e né Baldo hanno dimostrato la volontà ai cambiamenti necessari e hanno lasciato sulle nostre spalle ogni sforzo per permettere alla squadra di giocare in serie B Nazionale. Inoltre, hanno avuto tutto il tempo e l’opportunità di prepararsi per questo passaggio di consegne, ampiamente previsto. Dopo averli attesi a lungo, abbiamo preso atto dell’impossibilità di proseguire e, con rammarico, abbiamo confermato il nostro recesso".

Un divorzio fra i soci con tanti motivi e punti di vista alquanto diversi: "Entrai in società con un impegno a tempo determinato, finalizzato a sostenere la Virtus e consentirle di gareggiare in serie B Nazionale, trovando una società fortemente indebitata. Insieme al mio team ho portato gli sponsor e, insieme a mio fratello Alessandro, ho aumentato il capitale sociale da 10.000 a 150.000 euro".

Se il futuro sarà nero o più giallo che mai, sarà il tempo a dirlo. Il cielo non promette nulla di buono, purtroppo. Si vedrà nei prossimi giorni: a rischio c’è ovviamente pure l’iscrizione al campionato di B nazionale, come detto.

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