91° minuto - Le parole del trainer. Mercato: De Maria ceduto alla Giana Erminio, al suo posto Gemignani. Gorgone: "Fatto il massimo, ’rosa‘ da integrare»

Lucchese subito fuori dalla Coppa Italia. Ma a testa alta, perché, a Vercelli, Gorgone è stato costretto a schierare una formazione di assoluta emergenza (Botrini e Quirini squalificati, Tumbarello infortunato, Magnaghi e Gucher con le valigie pronte, Costantino in ritardo di preparazione).

La squadra è stata sconfitta solo nel corso del primo tempo supplementare, dopo che i 90’ erano terminati a reti bianche, con i rossoneri che hanno avuto alcune occasioni per andare in gol. E’ evidente che l’incompletezza dell’organico ha giocato un ruolo determinante sul risultato negativo. La squadra, comunque, ha offerto una buona prestazione sul piano dell’impegno.

A caldo, dopo l’epilogo del match, Gorgone (foto) ha detto: "Sono contento della prestazione atletica. Noi abbiamo dovuto fare quattro cambi forzati. Ai ragazzi non posso dire nulla. C’erano assenze importanti. Ho visto grande sacrificio e qualcosa di buono anche a livello tattico"."Rispetto allo scorso anno – ha aggiunto il trainer – in campo c’erano i soli Sabbione e Visconti. Non si poteva fare di più. Oltretutto, nel finale, abbiamo giocato con tre ragazzi del 2005 ed uno del 2007. La squadra di oggi non è competitiva, ma sono convinto che il direttore farà di tutto per aggiungere i tasselli che mancano".

Intanto continuano i movimenti di mercato. La Lucchese ha ceduto alla Giana Erminio il laterale sinistro Vincent De Maria e potrà, quindi, portare dentro il ventottenne lucchese Andrea Gemignani, in uscita dall’Orzignano, che vanta oltre 215 partite in serie "C", con le maglie di Pontedera, Gavorrano, Sambenedettese, Alessandria, Livorno, Seregno (per poi giocare per due stagioni nell’Arzignano).

Ora si aspetta di capire dove andranno Gucher (Trento o Trieste) e Magnaghi (Casertana?), in modo che la società possa ingaggiare una punta giovane ed un difensore centrale forte e allestire una squadra ambiziosa.

Emiliano Pellegrini