Andrea Giusti brilla nella Robur Siena e vince il 46° Fedelissimo d’Oro

Andrea Giusti, portiere della Robur Siena, vince il 46° Fedelissimo d’Oro nonostante una stagione difficile per la squadra.

di ANGELA GORELLINI
8 maggio 2025
Andrea Giusti, portiere della Robur Siena, vince il 46° Fedelissimo d’Oro nonostante una stagione difficile per la squadra.

Andrea Giusti, portiere della Robur Siena, vince il 46° Fedelissimo d’Oro nonostante una stagione difficile per la squadra.

In un’annata opaca per la Robur, Andrea Giusti ha brillato più di tutti: a fine stagione si è preso un 6,5 in pagella, voto che gli ha permesso di aggiudicarsi il 46° Fedelissimo d’Oro. "Sono orgoglioso del riconoscimento – ha affermato il portiere bianconero –, ma il calcio è un gioco di squadra e, non avendo il Siena raggiunto alcun obiettivo, non posso essere soddisfatto al 100 per cento. Tutti, evidentemente, abbiamo sbagliato qualcosa. Io comunque ho sempre lavorato per farmi trovare pronto, con le prestazioni ho cercato di guadagnarmi il posto da titolare e di mantenerlo, la cosa più difficile".

"Ringrazio tutti, in particolare il mio allenatore Pascolini – ha aggiunto – che mi ha dato tanto, dentro e fuori dal campo; se non sono lo stesso di due anni fa, il merito è anche suo. Ringrazio poi Stacchiotti: ci siamo fatti il mazzo, la nostra è stata una sana rivalità". La stagione della Robur si è chiusa a Grosseto. "Non è stato quel pareggio a negarci i play off – ha detto Giusti –. Abbiamo perso troppi punti, in casa e con squadre di bassa classifica, il rimpianto è quello. La stagione è stata complicata, per gli infortuni, per le influenze, ne ricordo tante così solo durante il Covid, per la rosa corta. Nelle ultime partite, in particolare a Seravezza e a Grosseto, dietro eravamo davvero in emergenza. Non sono giustificazioni: sono qua da due anni e conosco il valore dei miei compagni, ma qualcosa di sicuro non è andato".

"Cosa è successo dopo Siena-Livorno? Si è spento l’entusiasmo che ci aveva accompagnato fin lì. Loro non perdevano un colpo, noi perdevamo terreno: ci siamo ‘persi d’animo’". Giusti ha quindi tracciato un bilancio delle sue due stagioni senesi. "In Eccellenza ho sempre giocato – le sue parole –, ma essendo la squadra due categorie sopra le altre, non sono stato impegnato tantissimo. Quest’anno nelle partite in cui ho giocato, credo di aver contribuito. Ho dato tutto, questo non me lo può togliere nessuno. Ho fatto sacrifici, sono stato lontano dalla famiglia, dalla mia ragazza dai miei amici. La parata dell’anno? Inutile, ma per la difficoltà e la bellezza del gesto tecnico quella sul 2-1 con la Fezzanese".

Uno sguardo al futuro. "Non so cosa accadrà – ha chiuso Giusti –, ma da parte mia c’è tutta la disponibilità a rimanere: mi piacerebbe ritornare in C con il Siena, obiettivo che mi sono prefissato. Il presidente Bodin ha detto che vuole vincere? Credo che se qualcuno investe in una società come questa, tornare in C è il minimo. E ciò comporta la costruzione di una squadra adeguata. Il comunicato è uscito nei tempi giusti, giusti anche i contenuti".

Angela Gorellini

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