Briglia d’Oro. L’allenatore Nicola non dimentica i trascorsi bianconeri: "Fu un’esperienza bellissima che ricordo con piacere»

Quindici presenze da calciatore in serie A, tutte con la maglia bianconera, prima di una importante carriera da allenatore nella...

di GUIDO DE LEO
27 giugno 2025
Quindici presenze da calciatore in serie A, tutte con la maglia bianconera, prima di una importante carriera da allenatore nella...

Quindici presenze da calciatore in serie A, tutte con la maglia bianconera, prima di una importante carriera da allenatore nella...

Quindici presenze da calciatore in serie A, tutte con la maglia bianconera, prima di una importante carriera da allenatore nella massima serie. Davide Nicola (nella foto), promesso sposo della Cremonese, dove cercherà un’altra delle sue imprese impossibili (e in attesa di rescindere col Cagliari) è stato protagonista della serata dell’annuale Briglia d’Oro, conferitagli dall’Aiac Siena. Impossibile con il tecnico piemontese non parlare di quella annata con la Robur, la 2004/05, iniziata con tante difficoltà e culminata con la salvezza all’ultimo tuffo. "Ho un legame bellissimo con Siena – ammette l’ex terzino -. A parte la bellezza della città e i suoi abitanti, è la prima squadra che mi ha dato la possibilità di giocare in A. Fu un’esperienza bellissima che ricordo con piacere". Nicola arrivò in estate dalla Ternana con la cui maglia aveva segnato al Siena nell’anno della storica promozione in A, quando al Liberati finì 1-1 (17 novembre 2002). In panchina c’era Simoni che poi fu sostituito a gennaio da De Canio. "Ricordo di aver incontrato persone straordinarie, come il presidente De Luca in primis ma anche Simoni che mi ha insegnato tanto e poi un De Canio giovane e rampante. La società che non ci faceva mancare niente e ricordo anche un grande affetto dei tifosi. La squadra era composta da giocatori interessanti molti dei quali hanno fatto carriera in panchina a partire da Tudor, che oggi allena la Juventus, e poi D’Aversa, Mignani, Chiesa, Flo, Taddei, Falsini". Ora Nicola è consapevole che le acque in cui navigano i bianconeri sono decisamente meno limpide di quelle di un tempo. "Se mi piacerebbe allenarla? A me piace allenare in tutti i posti dove provo delle emozioni. Seguo quello che sento dentro. Quindi se nel mio percorso un domani ci fosse questa possibilità, ovviamente per la soddisfazione di entrambi, sarebbe sicuramente una bella cosa". Nicola ha raggiunto sei salvezze con sei squadre diverse (Crotone, Torino, Genoa, Salernitana, Empoli ed appunto Cagliari), un vero record. "Non è un discorso motivazionale. Faccio vedere la mia energia e lavoro sulle idee con loro, cercando di rispettarne le caratteristiche, ideando un progetto tecnico-tattico che possa enfatizzarle". Infine sul premio. "Bello, quando ti premiano vuol dire che qualcuno ti ha apprezzato".

Guido De Leo

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