Buscè pensa già alla Coppa Italia: "Voglio un atteggiamento diverso"

Alle porte l’andata della finale contro la Giana Erminio: "Loro favoriti, dobbiamo cancellare il ko di Sassari"

di DONATELLA FILIPPI
23 marzo 2025
Antonio Buscè, tecnico del Rimini «Non riesco – dice – a spiegarmi il blackout contro la Torres»

Antonio Buscè, tecnico del Rimini «Non riesco – dice – a spiegarmi il blackout contro la Torres»

"Abbiamo avuto cinque minuti di black out. È calato proprio il buio nella testa dei ragazzi". Quasi non riesce a darsi una spiegazione Antonio Buscè. Quell’inizio di secondo tempo del suo Rimini è stato troppo brutto per essere vero. "Non me l’aspettavo – dice il tecnico dei biancorossi – perché a fine primo tempo eravamo convinti che, per come stavamo affrontando la gara e per quello che avevamo concesso alla Torres, avremmo potuto fare qualcosa in più. Poi, dopo i due gol subiti, abbiamo anche rischiato di prendere il terzo. Sono quelle partite in cui rischi veramente di venirne fuori con le ossa rotte. È un peccato perché per la prima frazione della partita si vedeva che la squadra avrebbe potuto fare qualcosa in più, nel secondo tempo un approccio così non me l’aspettavo. Purtroppo succede, bisogna voltare subito pagina". Dietro l’angolo c’è la finale di Coppa Italia e Buscè decide di non andarci giù troppo pesante. Anche se qualche avvertimento ai suoi lo dà. "A questa partita arriviamo un po’ con le ossa rotte – dice – mentre la Giana Erminio ho visto che ha vinto 3-0 con la Triestina. E quindi diciamo che in questo momento la favorita è la Giana. Noi dobbiamo essere bravi a cancellare tutto quello che è successo di negativo e cercare di capire che per affrontare determinate partite ci vuole grande umiltà. Se non c’è quella diventa un problema anche contro l’ultima in classifica". L’idea che Buscè si è fatto del suo Rimini ormai è chiara. Ma il tecnico ci tiene a rimarcarla. "Questa è una squadra che se lavora in un modo può fare bene – spiega – se lavora in un altro modo diventa un problema. Bisogna avere la testa libera. Siamo una squadra composta da giocatori che non possono fare altro, nel senso che se andiamo a giocare, contro qualsiasi avversario, e abbiamo solo il fioretto diventa un problema serio. Dobbiamo metterci in testa di andare con l’elmetto, con il coltello tra i denti, e avere intensità. Cercando di accettare anche quando l’avversario ci fa male". Il tecnico del Rimini è furioso per il secondo gol della Torres. "Mai successo in questa stagione di subire un gol in quel modo, a campo aperto. Ripeto, questa è una squadra che se lavora con grande umiltà può fare qualcosa d’importante, altrimenti qui si rischia di buttare via sette mesi e mezzo di lavoro".

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