Calcio Eccellenza. Il Cava Ronco va sempre più all’attacco: ingaggiate le punte Guiebre e Rakaj

Il Cava Ronco va all’attacco aggiungendo altri due cavalli nel motore di Simone Muccioli: c’è infatti la fumata biancorossa con Abdullai Guiebre e Matteo Rakaj.

Classe ’04, esterno alto burkinabè dal potenziale ancora parzialmente inespresso, ‘Abu’ è un dribblomane velocissimo e imprevedibile. Fratello del più noto Abdoul, esterno a tutta fascia parcheggiato dal Modena alla Torres, Guiebre ha affastellato 25 presenze condite da 3 gol nelle ultime due stagioni forlivesi, di cui la seconda troncata a metà per motivi personali. "Spero di riuscire ad esprimere al meglio le mie qualità – scandisce l’attaccante di colore –. Mi aspetto un campionato difficile e combattuto, ma credo che, lavorando insieme e sostenendoci a vicenda, potremo raggiungere grandi risultati".

Inizialmente aggregato in prova con la Prima squadra, Matteo Rakaj, prima punta italo-albanese classe ’06, ha convinto appieno il tecnico Simone Muccioli ed è stato prontamente reclutato. Fisico importante e innato fiuto del gol, è in possesso di invidiabili doti balistiche. Giunge da una stagione equamente suddivisa tra Tre Fiori, compagine del campionato sammarinese, e Cervia con cui ha timbrato 7 volte. Nel suo storico, giocoforza snello, figurano altresì trascorsi nelle giovanili della Vis Pesaro (Allievi Under 17 e Primavera). "Ho accettato la proposta dell’Fcr perchè voglio migliorare – spiega Rakaj – e ho grande voglia di mettermi a disposizione del mister al fine di aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissati. Nel campionato che verrà sono convinto che potremo recitare un ruolo da protagonisti: siamo un gruppo molto forte e competitivo, possiamo puntare in alto".

Finita qui? No, perché prende corpo la possibilità di riportare in biancorosso anche Francesco Lupattelli (15 gol con l’Fcr nell’ultima stagione), che al Forlì potrebbe essere oscurato dall’imminente arrivo di un’altra punta. Contatti in corso e pista caldissima. Praticamente rovente.

Marco Lombardi