"Caro Renate, sono tornato: ora svolteremo". Mister Colombo e la sua “vecchia“ squadra

RENATE di Roberto Sanvito Si sono rincorsi più volte senza mai trovarsi. Probabilmente si erano piaciuti agli inizi degli anni ’10...

di ROBERTO SANVITO -
15 dicembre 2023
"Caro Renate, sono tornato: ora svolteremo". Mister Colombo e la sua “vecchia“ squadra

"Caro Renate, sono tornato: ora svolteremo". Mister Colombo e la sua “vecchia“ squadra

Si sono rincorsi più volte senza mai trovarsi. Probabilmente si erano piaciuti agli inizi degli anni ’10 quando Alberto Colombo allenò gli Allievi, poi prese altre strade. Il suo esonero a Potenza di ottobre e quello di Massimo Pavanel hanno creato l’occasione giusta e, nel giro di poche ore, l’affare si è fatto. La vicinanza geografica ma soprattutto il rapporto di amicizia conservato con alcuni dirigenti e con coloro che faranno parte del suo staff (è stato compagno di squadra nel Lecco tra il 1996 e il 1998 del vice Adamo e del preparatore dei portieri Monguzzi) hanno fatto il resto.

Conferma che il suo nome non era un semplice tormentone estivo?

"Confermatissimo. Più volte, durante le ultime estati, ci siamo parlati, ma poi, per vari motivi, la trattativa non è andata in porto. Ricordo in particolare il giugno del 2022, prima di andare a Pescara. C’era l’offerta del Renate (che poi virò su Dossena, ndr) che però aveva fretta di chiudere, io invece avevo chiesto tempo perché intanto si era aperto uno spiraglio con un club di serie B molto allettante per la mia carriera che poi non si concretizzò. Ma non fu l’unica situazione. Ora finalmente ce l’abbiamo fatta".

Come è nato il contatto?

"Successivamente all’esonero di Pavanel ho ricevuto una telefonata da un dirigente nerazzurro per sapere quale fosse la mia posizione contrattuale col Potenza. Devo essere sincero, già da qualche giorno stavo trattando la risoluzione indipendentemente dal Renate. Tutto ha collimato alla perfezione".

Un ritorno dopo anni, ma nulla sembra cambiato…

"Vero, Spreafico e Citterio c’erano allora e ci sono ancora oggi. Come per quasi tutti i dirigenti legati alla prima squadra. Ci sono addirittura gli accompagnatori della mia annata Allievi, che oggi seguono la Primavera. E questo mi ha fatto grande piacere. Dopo un po’ di esperienze al sud, necessitavo di un ambiente famigliare e a Renate lo trovo al 100%".

Cosa non funziona?

"Le qualità ci sono e si sono viste nelle prime partite. Ora la questione è mentale. Il Renate è entrato in un loop negativo che non gli permette più di esprimersi come sa. Il tempo a disposizione è poco, su qualcosa ovviamente interverrò, ma in questi casi ci si aspetta che il cambio dell’allenatore porti stimoli diversi. Bisogna lavorare sulla testa dei giocatori".

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