Carrarese L’importanza di pensare positivo. Calabro: "Dobbiamo tornare a sorridere"
Il tecnico si aspetta una Salernitana differente rispetto a quella affrontata nel girone di andata: "E’ più guardinga e meno propositiva"

E’ fiducioso il tecnico Antonio Calabro
E’ un Antonio Calabro che non ha perso la sua energia ed il suo ottimismo quello che ha parlato nell’imminenza della sfida con la Salernitana.
Quanto è importante continuare a pensare positivo?
"Io non me lo autoimpongo, mi viene spontaneo pensando a ciò che hanno fatto questi ragazzi solo un mese fa. Non può essere diventato tutto brutto quello che un mese fa era bello o difficile quello che era facile. Non c’è una cosa che mi fa dire che non ce la faremo. Nonostante questa tempesta sento intorno solo aspetti positivi (l’ambiente, la società, la squadra) che possono sfociare solo in bene. Di negativo ci sono solo i risultati. Stiamo pagando degli episodi all’ennesima potenza senza meritarlo ma questo ci porterà ad avere ancora più cattiveria ed attenzione".
Peggio la crisi di inizio campionato o questa?
"Sono simili ma né prima né ora c’è stato eccessivo sconforto o allarmismo. All’inizio ne abbiamo perse 5 su 6 ma dopo abbiamo fatto così tanti punti da arrivare quarti in classifica. Siamo arrivati a 27 punti il 29 dicembre. Qualcuno parlava di Serie A. Abbiamo alzato un po’ troppo la testa, forse tutti e questo magari ci ha fatto prendere delle randellate. Cosa che non ci possiamo permettere. Ce la stiamo, comunque, giocando alla pari quando ci davano per retrocessi schiantati e forse ci avremmo messo la firma ad essere così a questo punto".
Come si può uscire da questo momento?
"Con le armi già mostrate sin qui ovvero spirito di gruppo, organizzazione, strategia, qualità dei ragazzi. Bisogna continuare a giocare a manetta, a costo di rompere il motore. Via la negatività, che porta solo altra negatività. Ci restano 13 “finali“ di cui 7 in casa. Ne dobbiamo vincere 5 per salvarci. Io ho una lucida voglia di spaccare il mondo. La Carrarese è un progetto, un sogno che ciascuno di noi si è creato e non lo vogliamo abbandonare. Con le buone o con le cattive dobbiamo tornare a sorridere riportando gli episodi dalla nostra parte perché la prestazione si fa dal limite dell’area nostra a quella loro ma il risultato viene poi determinato dai primi 16 metri e dagli ultimi. E’ su quelli che dobbiamo migliorare ed essere più incisivi".
Come procede l’inserimento dei nuovi?
"Si stanno avvicinando al livello fisico degli altri perché non vengono da un gran minutaggio e devono adattarsi al campo ma è stato fatto un buon mercato che ha reso la rosa più competitiva sotto tutti gli aspetti. Sono contento perché sono giocatori splendidi con tante motivazioni e mi confronto molto coi più esperti".
Che Salernitana si aspetta?
"Una squadra diversa rispetto all’andata. A livello tattico ha modificato qualcosa, anche la strategia. E’ più guardinga, meno propositiva e con meno effettivi sopra linea palla. Questa mentalità l’ha portata nelle ultime gare a fare dei punti".
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