"Cerco una società vicina a casa mia. Montanari? Di trattare non se ne parla"
L'ex attaccante bianconero Alberto Paloschi racconta la situazione disastrosa che ha portato all'esclusione del Siena dalla Serie B. Il San Miniato ha chiesto il fallimento dell'Acr Siena e Montanari dovrà fornire un piano per il concordato. Domani ripartirà dall'Eccellenza.

"Cerco una società, vicino a casa, Verona, con un progetto interessante che mi faccia tornare la voglia di andare al campo. A Siena non si parlava più di calcio": a parlare è l’ex attaccante bianconero Alberto Paloschi (nella foto) al Fol. "Le cose non sono andate bene già dal primo anno dopo l’esonero di Gilardino, che ha stupito tutti – ha raccontato –. Poi si sono susseguiti errori su errori. All’inizio arrivai con entusiasmo. Si parlò di una programmazione di tre anni, ma dopo tre mesi era già finita. Non avevo mai vissuto una cosa del genere. Non venivano pagati i fisioterapisti e membri del settore giovanile, c’erano ritardi anche con i magazzinieri. Eppure tutti i giorni ci raccontavano delle ‘cagate’ dicendo che la società era solida. Il 20 giugno, quando il Siena è stato escluso, mando un messaggio ironico a Ferroni, chiedendo quando ci sarebbero state le visite mediche per la nuova stagione. E lui mi ha risposto che la settimana successiva ne avrebbero impostato la programmazione". Il San Miniato ha chiesto il fallimento dell’Acr Siena e Montanari dovrà fornire un piano per tentare la strada del concordato. Una vicenda che riguarda anche i giocatori svincolati. "Ci siamo appoggiati all’Aic, di trattare non se ne parla". Domani il Siena ripartirà dall’Eccellenza. "Non c’entra nulla con questa categoria. Auguro alla nuova società di riportarlo dove merita".
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