Cesena, mister Castori ha grande fiducia: "E’ favorito, ha mantenuto lo stesso gruppo"
L’amatissimo ex tecnico promuove il Cavalluccio: "Ha conservato lo stesso tecnico e lo zoccolo duro dell’organico, è un vantaggio"

di Daniele Zandoli
“Fabrizio Castori olè, olè” è il tradizionale coro della Mare quando l’allenatore più amato della storia bianconera siede in tribuna. Questione di cuore, di storia, di empatia. Adesso Castori è fermo, in attesa di una chiamata che sembrava essere ad un passo solo un paio di settimane fa.
Mister, ora che fa? Guarda calcio dalla mattina alla sera?
"Per forza, cosa dovrei fare? Mi tengo aggiornato , guardo partite, leggo, partecipo a seminari, convegni, è il mio lavoro e mi piace ancora molto".
L’abbiamo vista allo stadio per Juventus-Atalanta, dica la verità, il Manuzzi fa sempre una grande impressione.
"Veramente, è proprio una meraviglia e quando è pieno come un uovo fa ancora più effetto. Ho approfittato dell’occasione per venire a salutare il mio amico Giuntoli (nuovo diesse bianconero), lo conosco fin dai tempi di Carpi prima che partisse per la sua splendida carriera al Napoli e ora alla Juve".
Guardando le statistiche fa impressione vedere Castori 535 volte su panchine in serie B, un record.
"Sono sul podio, in terza posizione, Fascetti è in seconda con 12 panchine in più, il primo invece è Mazzetti a 615. Lontanuccio (e ride)".
A Cesena lei è rimasto a quella memorabile impresa della salvezza in B del 2018: sembra una vita fa e invece sono passati solo 5 anni.
"Un’impresa bellissima, poi finita purtroppo col fallimento che fu un vero peccato. Si poteva davvero aprire un ciclo, ero certo di poter aprire un nuovo ciclo con quel gruppo, dopo la salvezza, un capolavoro perché a sei
match dalla fine eravamo ancora terzultimi e retrocessi con un calendario durissimo. Invece ci riuscimmo e sono sicuro che avremmo poi dato continuità al lavoro togliendoci molte soddisfazioni".
Un’altra impresa col Cesena la firmò portandolo in B a Lumezzane anche se le costò molto cara.
"Fu davvero un’altra impresa, giocammo quell’anno 54 partite ufficiali vincendo anche la Coppa Italia di categoria. Nonostante tutte quelle partite arrivammo alla fine in forma smagliante e fummo giustamente promossi".
Veniamo all’attualità. Finalmente comincia il campionato di Lega Pro e sarà durissimo.
"Il B è un girone di ferro come anche il C. Purtroppo molte sono le pretendenti e il posto promozione è uno solo. Vedo benissimo il Cesena, è favorito. Soprattutto perché ha mantenuto lo stesso tecnico Toscano e lo zoccolo duro dell’organico. E’ un vantaggio. Vincere non è mai facile, sarà più difficile per quelle che hanno rinnovato tanto e che potrebbero avere qualche difficoltà soprattutto iniziale. Il Cesena ha giustamente copiato la Reggiana dello scorso anno che non si è persa d’animo, ha capito dove intervenire ed alla fine è riuscita a vincere il
campionato".
Come detto sono tante le pretendenti alla promozione.
"Oltre al Cesena ci sono le neoretrocesse dalla serie B, Spal e Perugia con Entella, Gubbio, Ancona e qualche sorpresa come potrebbe essere la Carrarese. E poi c’è il Pescara. Ho seguito i playoff, il Pescara era la squadra più in forma. Le si fecero male i due portieri titolari e dovette giocare col terzo. Andava il doppio della altre, perché le squadre di Zeman sono sempre pericolose".
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