Così Guccione ha cambiato passo. L’Arezzo adesso ha un’arma in più
Per Indiani però restano i problemi in difesa soprattutto sulle palle alte. Dal mercato servono correttivi

Così Guccione ha cambiato passo. L’Arezzo adesso ha un’arma in più
di Andrea Lorentini
AREZZO
A Fermo contavano i tre punti e l’Arezzo l’obiettivo l’ha centrato. Numeri alla mano, ha aumentato il margine sulla zona playout riavvicinandosi a quella playoff. Un successo che allontana cattivi pensieri e permette di vivere la settimana con maggiore serenità. Andando oltre la statistica, dentro i novanta minuti giocati contro l’ultima della classe ci sono due facce in una: quella offensiva e quella difensiva. Partendo dall’attacco non si può prescindere dalla prestazione sontuosa di Filippo Guccione. Una tripletta da sballo per l’ex Mantova che ha sciorinato tutto il suo repertorio. Tre reti che sono un condensato di tecnica, intuito, classe e freddezza. Per lui si tratta della seconda volta in carriera dopo quella rifilata alla Feralpi Salò con la maglia del Mantova. Tornando indietro nel tempo, l’ultima tripletta di un giocatore amaranto risaliva alla stagione 20112012 e fu realizzata da Mario Raso, al comunale, contro l’Orvietana il 25 aprile 2012. L’ultima tripletta tra i professionisti è, invece, datata 18 gennaio 2009, la domenica del 6-5 al Sorrento. Chianese la buttò dentro tre volte in un pomeriggio epico. A Fermo è emerso una volta di più il feeling tra Guccione e Pattarello con quest’ultimo che ha fornito due assist al compagno, il secondo in particolare trovando un corridoio perfetto dentro l’area di rigore. "Con Emiliano c’è un feeling speciale che va anche al di fuori del campo". - ha ammesso Guccione, ora a quota 5 reti stagionali. Un’intesa che cresce partita dopo partita. Sull’estro dei due mancini l’Arezzo può fondare le proprie fortune da qui in avanti. Pattarello è salito a quota 5 passaggi vincenti. Per la serie: la fantasia al potere. Il rovescio della medaglia è rappresentato da una fragilità difensiva che non accenna a placarsi. Anche contro una Fermana in crisi nera gli amaranto hanno subito due reti che portano il totale dei gol incassati a 23, un’enormità.
L’Arezzo continua a soffrire, in particolar modo, sui piazzati avversari e sulle palle alte. A Fermo sono bastati due cross per mandare in tilt un intero reparto. Un concorso di colpa tra i centrali mal posizionati, i mediani che non hanno offerto la giusta copertura e il portiere non apparso sufficientemente reattivo. E’ evidente come pesi l’assenza di Polvani, di gran lunga il miglior marcatore in rosa e fisicamente il più prestante, così come quella di Trombini. Borra, infatti, sta alternando buone parate ad indecisioni fatali. In questo contesto fa rumore l’ennesima panchina di Chiosa, l’elemento di maggior esperienza in difesa. Indiani sembra aver trovato la quadra dalla cintola in sù, mentre dalla mediana in giù c’è ancora tanto da lavorare. In attesa che dal mercato arrivino i correttivi già annunciati da Giovannini per aiutare il Cavallino a raggiungere gli obiettivi in questa stagione di ritorno in Lega Pro.
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