Dal Canto pensa allo sgambetto "Non temo i fischi, partita aperta"
Prima da ex ad Arezzo per il tecnico: "Troveremo un ambiente carico, il fattore ambientale si farà sentire"

di Andrea Lorentini
AREZZO
"Se i tifosi dell’Arezzo mi fischieranno mi prenderò i fischi. In parte me li aspetto perché se mi metto dalla loro prospettiva ci sta che non abbiano preso bene il mio passaggio proprio al Siena, storica rivale, dopo una stagione da protagonisti". Da buon veneto Alessandro Dal Canto non ha peli sulle lingua, va dritto al punto senza troppa diplomazia. Sabato per la prima volta affronterà gli amaranto da avversario al comunale e non si aspetta tappetti rossi. Lo farà guidando dalla panchina una Carrarese che ha spazzato via all’esordio la Fermana confermando le ambizioni di vertice dei marmiferi. Dal Canto ha allenato l’Arezzo un solo anno, nel 201819, arrivando fino alla semifinale playoff per la B persa contro il Pisa. Alla fine di quel campionato arrivò la rescissione contrattuale e l’approdo ai bianconeri senesi. "Non voglio entrare nel merito di quella scelta che conosciamo io ed Ermanno Pieroni (all’epoca dg amaranto, ndr). Per rispetto nei suoi confronti non essendoci più, non mi va di parlarne. Di sicuro poteva essere gestita meglio. Per quanto mi riguarda non sono il tipo che cerca il consenso facile, che va sotto la curva o si batte la maglia sul petto".
Al di là del finale che ricordo ha dell’esperienza aretina?
"Piacevole. Abbiamo disputato un campionato costantemente al vertice giocando anche un bel calcio e sfiorando la serie B".
Che sensazione proverà nel tornare al Comunale?
"Di sicuro non sarà una partita come le altre perché la è prima volta che incontro l’Arezzo in casa. Certamente, al di là dell’accoglienza che mi riserverà il pubblico, torno volentieri".
Che sfida può venir fuori sabato?
"Tecnicamente di alto livello e aperta. Si affrontano due squadre che prediligono aggredire e imporre il gioco. Troveremo un ambiente carico e con tanto entusiasmo proprio alla viglia del Centenario. Immagino lo stadio pieno e il fattore ambientale sarà per noi una difficoltà in più". La Carrarese non nasconde le proprie ambizioni.
"Lo confermo. E’ stato allestito un organico di spessore, la società ha investito sul mercato e abbiamo l’obbligo di puntare a stare lassù insieme alle altre pretendenti alla promozione". Dell’Arezzo cosa pensa?
"Giovannini e Cutolo hanno costruito una buona rosa con alcune discrete individualità".
Come vede Nello nel ruolo di direttore sportivo?
"Ha il carattere giusto per stare nel calcio e credo che anche in questa sua nuova carriera farà bene".
Chi vede favorito, oltre alla Carrarese, per la vittoria finale?
"Tante, forse troppe. A mio avviso è un campionato livellato come mai negli ultimi dieci anni. Potrei dire Spal, Cesena, Entella, Gubbio, Perugia, ma ce ne sono molte altre".
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